Riaperto il caso Cesaroni

La procura di Roma ha ascoltato i primi testimoni, forse c'è un sospettato

Giallo di via Poma vicino a una svolta? A 32 anni dalla morte di Simonetta Cesaroni, la segretaria romana di 20 anni uccisa nel quartiere Prati, a Roma, il 7 agosto del 1990 con 29 coltellate, la procura di Roma riapre l’indagine. Ascoltati a piazzale Clodio i primi testimoni dell’epoca tra cui l’allora dirigente della Squadra mobile di Roma, Antonio Del Greco.
Le nuove indagini, anticipate dal Foglio, riguarderebbero un sospettato che già all’epoca dei fatti finì nel mirino degli investigatori. Il suo alibi, a distanza di tanti anni, potrebbe essere smentito da nuovi elementi.

Il quotidiano riferisce di “un meccanismo giudiziario già avviato e che sta marciando a pieno regime”. La pm Ilaria Calò, lo stesso magistrato che sostenne l’accusa contro Raniero Busco, l’ex fidanzato della vittima condannato a 24 anni nel 2011 e assolto nei due gradi successivi di giudizio, “ha già interrogato diversi testimoni e altri, in gran segreto, verranno convocati a piazzale Clodio nei giorni successivi.

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Gli sviluppi -scrive il quotidiano – potrebbero essere totalmente imprevisti. Forse, stavolta, la pista è quella giusta. Nel mirino degli investigatori un personaggio che era già comparso fin dalle prime ore dopo il delitto e che fu interrogato più volte sia in istruttoria sia in dibattimento”. Soddisfatto l’avvocato di Busco: “Forse si arriverà al colpevole”

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