PALOMBARA SABINA - Alunni dell’alberghiero diventano guida turistica per un giorno

I ragazzi della sezione Accoglienza Turistica protagonisti a Villa Adriana

Piccola anima smarrita e soave,

compagna e ospite del corpo,

ora ti appresti a scendere in luoghi incolori,

ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti”.
Questo l’incipit al testo “Le memorie di Adriano”, il celebre romanzo di Marguerite Yourcenar, frase che la scrittrice riprende da un componimento steso in punto di morte dallo stesso Adriano, segno di come corpo e anima sono legati in un abbraccio profondo durante il corso della vita e di come al cessare dell’esistenza del corpo, l’anima si senta smarrita.
Ed è proprio una “esperienza dell’anima” quella che vogliamo raccontare e che ha visto interessata la classe terza della sezione Accoglienza Turistica dell’Istituto Alberghiero “De Gasperi” di Palombara Sabina, attraverso l’UDA “ValorizziAMO il nostro territorio” che li ha visti coinvolti nel finire di quest’anno scolastico 2021/2022.
Il lavoro in questione è stato strutturato in diverse sezioni attraverso le quali i ragazzi hanno potuto fare esperienza di uno dei luoghi di interesse storico più consistente nel territorio, Villa Adriana.


Durante la prima fase dell’UDA, la classe si è potuta sperimentare nell’essere guida turistica all’interno del sito Patrimonio dell’Unesco. Ogni studente ha preparato a casa e poi raccontato all’intero gruppo all’ interno della Villa uno dei monumenti in essa presenti.
L’uscita didattica, tenutasi il 22 aprile, difatti ha avuto l’ intento di far conoscere ai ragazzi una delle possibilità lavorative che l’Istituto propone, utilizzando un sito di enorme interesse storico. Gli scorci che Villa Adriana ha regalato durante quella giornata, sono stati una vera esperienza dell’anima, che i ragazzi hanno vissuto nonostante la pioggia che ogni tanto ha accompagnato la loro visita.
La seconda sezione dell’Uda ha previsto la partecipazione del direttore di Villa Adriana, il Dottor Andrea Bruciati, ad un webinar con la stessa classe con l’intento di spiegare ai ragazzi le occasioni lavorative, ma anche l’esperienza di essere a contatto costantemente con le bellezze della Villa.
L’intervento del direttore Bruciati, che ha accolto le domande dei ragazzi con interesse, si è rivolto anche in questo caso allo stimolare nei giovani la curiosità per la “bellezza”, che rende migliori e di cui è necessario nutrirsi per portare avanti il loro percorso formativo.
Una bellezza che gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Palombara, si trovano “a un passo da casa” (molti di loro provengono dalla stessa Tivoli), e che il direttore ha incitato ad usufruire come comune.
Ha ricordato ai ragazzi che l’accesso alla Villa Adriana prima dei diciotto anni è gratuito e che volendo possono trascorrere alcuni momenti all’interno di quel luogo, sentendolo come un luogo proprio, di appartenenza, una sorta di luogo del cuore che può essere artefice della costruzione di ricordi.
Il direttore Bruciati, inoltre, sollecitato dalle domande dei ragazzi ha poi ricordato l’ “Olea Hadriani”, l’Olio di Adriano” (che recentemente ha ottenuto il marchio Igp- Olio di Roma) un progetto che prevede la produzione (al momento ancora di nicchia) dell’olio degli ulivi presenti all’ interno della Villa.
Anche questo progetto secondo Bruciati ha una valenza antropologica, una restituzione al territorio di un prodotto che ha una storia, dal quale trarre spunto per riscoprire le proprie radici. L’ultima parte dell’UDA prevederà l’incontro in webinar con il critico e scrittore Marco Testi, che nel suo ultimo libro “La cura.
Il libro come salvezza dalla solitudine e dalla paura”, ha dedicato un paragrafo proprio a “Le memorie di Adriano” della Yourcenar, autrice che con la sua opera ha riportato in vita per la seconda volta Villa Adriana.

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La chiusura di questo percorso che i ragazzi hanno fatto all’interno dell’“anima” di Villa Adriana, condurrà alla realizzazione di un prodotto che avrà lo scopo di portarci nei luoghi della Villa, di riscoprirli attraverso gli occhi di un gruppo di studenti con la volontà affermata da Bruciati di trasformarla in bene comune, in quel luogo in cui l’anima possa non sentirsi più smarrita.

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