Fondi Europei, 16 miliardi in arrivo per la Regione Lazio

Ecco come verranno spesi

La Regione Lazio riparte, o almeno ci prova. Lo fa avviando la programmazione unitaria 2021-2027, cofinanziata dai Fondi Europei.

Si tratta di un piano strategico, elaborato dopo una lunga consultazione con gli stakeholders locali, che mira a concretizzare occupazione, competitività e valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Regione. Dopo la stasi imposta dall’emergenza pandemica, si progetta la ripartenza all’insegna della sostenibilità, dell’inclusione e dell’innovazione.

L’obiettivo è ripetere il successo della programmazione 2014-2020, conclusa con un anno di anticipo e il plauso delle istituzioni europee e nazionali. Ma la sfida, stavolta, è ancora più ardua. Le risorse a disposizione sono raddoppiate e l’asticella delle aspettative sale di conseguenza.

Nella nuova programmazione, infatti, gli investimenti toccano i 16,6 miliardi di euro, tra risorse nazionali e comunitarie. E’ un’occasione irripetibile su cui La Regione Lazio ha aperto un grande dibattito pubblico lo scorso 13 maggio, con la partecipazione di cittadini e autorità.

Ad aprire l’evento è stato il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri. Dopo i complimenti alla buona amministrazione di Nicola Zingaretti, il primo cittadino di Roma ha sottolineato la necessità di continuare con lo stesso passo negli anni a venire.

A suo parere, la carta vincente del precedente ciclo di programmazione, è stata la capacità di combinare investimenti di diversa origine, in maniera coerente ed efficace. Ed ora più che mai serve saper coordinare e mettere sistema la mole di fondi di cui la Regione è beneficiaria. Per Gualtieri è un’opportunità straordinaria che può portare a un enorme salto di qualità nella vita e nel lavoro sul territorio.

Ovviamente il Sindaco si è soffermato soprattutto sui possibili vantaggi per la Capitale: sanità di prossimità, rigenerazione urbana della periferia e una nuova mobilità sostenibile ed efficiente. Tutti obiettivi ora finalmente raggiungibili.

Come e quando raggiungerli lo ha spiegato Daniele Leodori, Assessore della Regione Lazio alla Programmazione Economica. Leodori ha illustrato alla platea di cittadini e autorità gli obiettivi fondamentali del ciclo di programmazione. Sono 8 e sono stati classificati secondo i soggetti e i settori beneficiari degli investimenti. Infatti, il disegno strategico è descritto come un piano per la persona e i suoi diritti fondamentali, per il lavoro, per la scuola, l’università e la ricerca, per le imprese, per l’ambiente e l’economia circolare, per le connessioni, per le comunità locali e, infine per il benessere sociale e individuale.

Traguardi ambiziosi e trasversali che, secondo l’Assessore, potranno realizzarsi solo attraverso una sinergia operativa tra i vari livelli istituzionali. Lo spirito di collaborazione tra governo centrale e autorità locali è una condizione necessaria per la buona riuscita dell’intero programma.

Questo si fonda su tre premesse: il dialogo e la partecipazione, una nuova metodologia di intervento e il concetto di sviluppo condiviso. La prima fa riferimento alla capillare campagna di ascolto che la Regione Lazio intende proseguire con tutti gli attori coinvolti nel nuovo ciclo di investimenti strutturali.

Non ci sono visioni e scelte imposte dall’alto” – ha spiegato Leodori – ma la volontà di avere un diretto contatto con tutti cittadini, le associazioni di categoria, i sindacati e le aziende del territorio. I contenuti di questo dialogo saranno perseguiti con un nuovo metodo. Infatti, stando alle parole dell’Assessore, la Regione ha deciso di evitare la parcellizzazione degli investimenti e gli interventi del breve periodo.

Il disegno strategico è di ampio raggio e totalmente volto alle nuove generazioni, evitando egoistici calcoli di tornaconto politico. Infine, la terza premessa risponde al motto del Fare bene e farlo per tutti. La nuova programmazione non dovrà limitarsi a favorire una ristretta cerchia di beneficiari. Dovrà essere un decisivo strumento di lotta alle disuguaglianze e di crescita sostenibile.

Dando sostegno alle parole di Leodori, è intervenuta in video-call Mara Carfagna, Ministra per il Mezzogiorno e la coesione Territoriale. Impegnata all’evento Verso Sud di Sorrento, ha comunque trovato tempo e modo di prendere parte alla presentazione del nuovo ciclo di programmazione della Regione Lazio. Oltre ai complimenti per l’operato del Presidente Zingaretti, ha ribadito la disponibilità del suo Ministero al confronto e al dialogo, sia con la Regione che con il comune di Roma, per raggiungere insieme nuovi importanti risultati.

Successivamente è Vincenzo Amendola, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ad affrontare la nota dolente della Transizione energetica. Se prima della guerra era un impegno improrogabile, ora è diventata una questione di sopravvivenza. Ma Amendola si dice fiducioso delle capacità di intervento del sistema Italia, grazie anche alla cornice Europea.

Ha ricordato che la stessa esperienza comunitaria, 70 anni fa, è nata dalla messa in comune di importanti risorse come quelle carbosiderurgiche per rispondere al timore della guerra e alla necessità di sicurezza nel Continente. Quindi la transizione energetica, assieme alla gestione della difficile fase geopolitica, è perfettamente alla portata della Comunità, dell’Italia e della Regione Lazio.

L’ottimismo di Vincenzo Amendola ha risuonato anche nel discorso di Maria Stella Gelmini, Ministra per gli Affari Regionali. Dopo i complimenti alla buona amministrazione di Zingaretti, la Gelmini ha descritto la Regione Lazio come esempio eccellente di ripartenza. Una ripartenza che è possibile grazie anche al cambio di rotta della politica Europa: “l’Unione ha imparato dai propri sbagli, non è più quella di dieci anni fa”.

La Ministra ha poi aggiunto che per trarre il meglio dagli investimenti in arrivo, sarà fondamentale difendere il ruolo delle istituzioni decentrate nella progettazione e messa a terra della programmazione. A tal proposito ha rivendicato la necessità della riforma del Testo unico sulle autonomie locali e l’applicazione del principio di autonomia differenziata. Il PNRR sarà davvero una svolta per il paese solo attraverso il protagonismo di regioni, province e comuni.

A fare eco alle parole di Maria Stella Gelmini è stato Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli affari economici e monetari. In diretta da Bruxelles anche Gentiloni ha evidenziato lo storico cambiamento di indirizzo della Politica comunitaria: “Fino a dieci anni fa era impensabile emettere debito comune, ora emettiamo debito comune”. A suo avviso, il grande sostegno economico di Bruxelles è senza precedenti e non deve essere risucchiato dalla grave instabilità geopolitica del momento. Anzi i nuovi Fondi e lo stesso PNRR “sono il miglior antidoto” all’inflazione e alle altre possibili ricadute della guerra in Ucraina.

Ovviamente a chiudere il dibattito è stato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il suo discorso si è aperto con un sentito ringraziamento per tutti i cittadini, le cittadine e le autorità presenti all’incontro. Zingaretti poi si è detto molto orgoglioso del lavoro svolto negli ultimi anni.

Completare con un anno di anticipo il precedente ciclo di programmazione è stato un ottimo risultato che ha già portato i suoi frutti. Infatti, il Lazio è diventata la seconda regione italiana per PIL e start up innovative, producendo una ricchezza superiore ad altri stati europei come l’Ungheria e la Grecia. Un successo decisivo che permette di guardare al futuro con ottimismo. Sicuramente, grazie al nuovo ciclo di investimenti strutturali, non mancheranno le risorse per fare di più e farlo meglio.

L’importante, secondo Zingaretti, è avere sempre come bussola operativa il dettato costituzionale. Implementare la Carta del ’48 è il giusto metodo per orientarsi nel difficile compito del rilancio economico e sociale della Regione, così come del paese. Garantire il diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute, sanciti dai nostri padri costituenti, permetterà di lottare contro la disaffezione e lo scoramento sociale.

Ci sono moltissime persone sole che hanno paura a fare il primo passo – ha spiegato Zingaretti – e questo primo passo possiamo farlo insieme”. Insieme anche all’Europa. Il Presidente non ha nascosto di sognare una Regione Lazio europeista, che “vuole questa Europa e non si accontenta di questa Europa”. Perché se il sostegno di Bruxelles è stato vitale durante la pandemia, allo stesso tempo è un’Unione che ancora non basta. Serve la dimensione politica, il superamento del veto, il progresso istituzionale della Comunità.

E in questo senso, secondo il Presidente, tutti i comuni italiani possono dare il proprio contributo, con il gesto politico di votare un ordine del giorno sull’elezione del Presidente degli Stati Uniti d’Europa. Le ambizioni di Zingaretti hanno toccato anche il nervo scoperto della legalità. La progettazione e la messa a terra del nuovo ciclo di programmazione dovranno svolgersi nel pieno rispetto dei principi di onestà e trasparenza.

A tal proposito, la Regione Lazio ha sottoscritto un protocollo con la direzione investigativa antimafia e la procura antimafia, tutti gli appalti saranno sottoposti a controllo, a prescindere dall’esistenza di inchieste e dubbi su eventuali irregolarità. Un messaggio chiaro e diretto alla criminalità organizzata che Nicola Zingaretti ha lanciato con decisione.

Progresso, legalità, europeismo sono i cardini di un nuovo, intenso, ma stimolante lavoro di ristrutturazione dell’economia e della società del territorio. Sono tutti propositi economici, sociali e politici che convergono in due cruciali obiettivi: nuove generazioni che vivano finalmente meglio delle generazioni precedenti e una crescita sostenibile a vantaggio di tutti, e tutte.

Le premesse, come sempre, sono eccellenti. Ma saranno i fatti a parlare. L’appuntamento è al 2027.

(G. D. C.)

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