Ventenne muore a 300 km/h, il murale cancellato: Gualtieri la pensa così

Giusto o sbagliato?

Il murale dipinto sulla facciata di un palazzo doveva essere un ricordo per Nicholas Orsus Brischetto, il ventunenne morto mentre viaggiava a quasi 300 chilometri orari sul Gra su una Audi R8 e il suo amico (rimasto miracolosamente solo ferito) accanto a lui lo filmava. A finanziare il murale, realizzato su una palazzina di Vecchia Ponte di Nona, non lontano da via Tiburtina, col ritratto di Nicholas e un bolide giallo sono stati gli amici.

Un paio di giorni il Comune di Roma lo ha cancellato. Giusto o sbagliato? Il murale era solo un omaggio al giovane morto a tutta velocità o anche un monito a non correre? Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha dato la sua spiegazione in un lungo post:

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“Rimosso il murale in una palazzina di Villaggio Falcone a Ponte di Nona dedicato al ragazzo morto in seguito ad un grave incidente stradale mentre correva a 300 km/h sul GRA. Comprendiamo il dolore dei familiari e degli amici, tuttavia non possiamo permettere che l’autore di un simile comportamento irresponsabile possa diventare un modello per altri giovani, né che le mura di edifici comunali siano abusivamente utilizzate senza alcuna autorizzazione. Ecco perché abbiamo provveduto alla rimozione di questo murale che, a differenza di altri presenti in città, non nasce da un progetto condiviso di valorizzazione del quartiere.

Come Amministrazione siamo impegnati al massimo per la sicurezza stradale, il rispetto delle regole e dei limiti di velocità, la guida sicura. Correre a simili folli velocità, filmarsi, postare i video e vantarsene sui social sono comportamenti assolutamente sbagliati e lontani dai valori da trasmettere ai nostri giovani. Noi siamo per la sicurezza e la legalità, sempre.
Care ragazze e cari ragazzi, divertitevi ma sempre con attenzione per la sicurezza vostra e degli altri. La vita che avete davanti è molto più importante e bella di uno stupido video sui social e della velocità che può strapparvi per sempre all’affetto dei vostri cari”.

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