GUIDONIA – Tangenti in Comune, nove condanne e un’assoluzione

Il Tribunale di Tivoli dichiara colpevoli amministratori pubblici e imprenditori: riconosciuta l’associazione a delinquere

Nove condanne e un’assoluzione. E una certezza: a Palazzo Matteotti esisteva una banda che gestiva la cosa pubblica dietro il pagamento di mazzette.

Si è concluso così il processo di primo grado alla cosiddetta “Mafia Bianca”, il gruppo di dieci persone, tra dirigenti, funzionari e impiegati pubblici che insieme a politici ed imprenditori furono arrestate il 20 aprile 2017 con l’accusa di aver saccheggiato le finanze pubbliche del Comune di Guidonia Montecelio (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO).

Oggi pomeriggio, venerdì 25 novembre, dopo una camera di consiglio durata 5 ore e mezzo il Tribunale di Tivoli ha emesso la sentenza di primo grado le motivazioni della quale saranno depositate tra 90 giorni.

Il collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Giovanni Petroni e Camilla Amedoro – ha praticamente accolto in toto l’ipotesi del Pool Anticorruzione della Procura di Tivoli diretta da Francesco Menditto, secondo cui a Palazzo Matteotti governava un “sistema inquinato”.

Pesantissime le condanne emesse nei confronti dei dieci imputati a vario titolo per corruzione, peculato, falso, truffa e associazione a delinquere.

L’ex dirigente all’Ambiente Gerardo Argentino, 62 anni di Roma, è stato riconosciuto colpevole di tutte le accuse e condannato a una pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, al licenziamento dall’impiego presso il Comune di Guidonia Montecelio e alla confisca di 103 mila 134 euro e 54 centesimi a favore dell’Ente.

I giudici hanno condannato a 2 anni 11 mesi e 15 giorni Andrea De Felice, 43enne di Guidonia, libero professionista e consulente del Comune di Guidonia Montecelio, con la pena accessoria dell’interdizione per un anno dai pubblici uffici e una riparazione pecuniaria pari a 7.629 euro e 44 centesimi a favore dell’Ente.

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La condanna più mite è stata emessa nei confronti dell’imprenditore Francesco Dei, 46enne di origini toscane titolare della Saitrav, società leader nel settore estrattivo con sede a Villalba: per l’industriale – l’unico tra i dieci imputati per il quale la Procura è stata disposta a concedere le attenuanti generiche – i giudici hanno riqualificato il reato di corruzione in quello di indebita induzione ed è stato condannato a un anno e 4 mesi col beneficio della pena sospesa.

All’imprenditore sono stati inoltre confiscati i 15 mila euro sequestrati il giorno della dazione di denaro a due ex amministratori, già condannati in separato processo col rito abbreviato.

Il collegio ha inoltre condannato a 8 anni e sei mesi di reclusione l’ex vice sindaco Andrea Di Palma, 52enne di Villanova, nei confronti del quale è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’incapacità di trattare con la Pubblica amministrazione per 4 anni, la confisca di 50 mila euro già sequestrati dalla Guardia di Finanza e al pagamento di altri 50 mila euro a titolo di riparazione pecuniaria a favore del Comune.

Un’altra condanna a 2 anni 11 mesi e 15 giorni è stata emessa nei confronti di Matteo Lombardi, 43enne di Roma, come De Felice libero professionista e consulente del Comune di Guidonia Montecelio, anche lui interdetto dai pubblici uffici per un anno e condannato al pagamento a titolo di riparazione pecuniaria pari a 12.333 euro e 28 centesimi a favore dell’Ente.

Nove anni e sei mesi di reclusione per Michele Maccaroni, 54enne di Villalba, impiegato del Comune di Guidonia Montecelio, condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, al licenziamento dall’impiego presso il Comune di Guidonia Montecelio, all’incapacità di trattare con la Pubblica amministrazione per 4 anni, alla confisca di 103.134 euro e al pagamento di 86 mila euro a favore del Comune a titolo di riparazione pecuniaria.

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Il Collegio ha ritenuto colpevole anche Antonio Sisti, 51enne geometra di Castel Madama e dipendente della “Mario Cipriani”, impresa esecutrice del parcheggio di Montecelio, che è stato condannato a due anni di reclusione.

Nei suoi confronti è stata inoltre disposta la confisca di 6.500 euro.

La sentenza di oggi ha riconosciuto l’esistenza a Palazzo Matteotti di un’associazione a delinquere, l’unico reato contestato all’ex segretario generale Rosa Mariani, 62 anni di Roma, condannata a 4 anni di reclusione e interdetta per 5 anni dai pubblici uffici, oltre ad essere dichiarata incapace a trattare con la Pubblica amministrazione per 4 anni.

Condannato a una pena di 2 anni e sei mesi e dichiarato incapace di trattare con la pubblica amministrazione per 4 anni l’ex dirigente del Comune Gilberto Pucci, 57enne di Guidonia, l’unico degli amministratori imputati – gli altri sono Rosa Mariani, Gerardo Argentino, Andrea Di Palma e Michele Maccaroni – ad essere assolto dal reato di associazione a delinquere.

All’ex dirigente verrà confiscata una somma pari a 4 mila euro e di un’ulteriore somma di 2.500.

Il processo di oggi ha riconosciuto inoltre l’innocenza dell’ex funzionario comunale Maurizio Rocchi, 63enne anche lui di Guidonia, per il quale la Procura aveva richiesto una condanna a 5 anni e sei mesi di reclusione.

Il Collegio ha infine condannato tutti i nove imputati riconosciuti colpevoli al risarcimento danni, da liquidarsi in separata sede, a favore del Comune di Guidonia Montecelio costituitosi parte civile con l’avvocato Emiliano Fasulo.

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