Legambiente, gli italiani adottano sempre meno cani

Nel 2022 abbandonati 71 mila cani a causa della crisi socio-economica post pandemia. Al Centro-Sud boom 2 milioni di animali non registrati

Gli abbandoni sono sempre tanti, anche se in lievissima flessione.

A preoccupare è il calo delle adozioni dai canili ma soprattutto il gran numero di esemplari mancanti all’appello dell’anagrafe canina.

I dati emergono dal XII rapporto nazionale di Legambiente ‘Animali in città 2023’ sulle performance 2022 dei Comuni e delle Aziende sanitarie nella gestione degli animali nelle città italiane reso noto in occasione della Giornata internazionale del cane randagio.

Secondo Legambiente, la mancanza di monitoraggio, regolamentazione e controlli restano i principali talloni d’Achille su cui Comuni e Aziende Sanitarie Locale devono lavorare.

Stando al XII rapporto nazionale, oggi in Italia mancano all’appello dell’anagrafe canina almeno 2 milioni di animali, di cui un milione e mezzo localizzato in 5 regioni del centro sud, come Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio.

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Legambiente esprime preoccupazione anche perché nel 2022 il numero dei cani vaganti oscilla tra 700 e 400 mila e quello dei randagi (senza proprietari che li rivendicano) tra 350 e 200mila.

In tema di abbandono, nel 2022 si stimano 71 mila cani lasciati in strada, pari all’1% in meno rispetto al 2021, quando si registrò un significativo aumento sul 2020 pari al 43%, interpretato da Legambiente come conseguenza dell’acuirsi della crisi socioeconomica dopo la pandemia e del cessare delle condizioni nate con lo smart working una volta conclusa l’emergenza.

Tali fattori hanno influito anche sul numero delle adozioni dai canili rifugio: a partire dal post pandemia, infatti, si registra un trend in diminuzione, dal 53% del 2020 al 41% nel 2022 (-12%).

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