Perché la Meloni simpatizza attraverso il nome di battesimo e tutti capiscono a chi ci si riferisce mentre Giambruno ha bisogno che sia citato solo attraverso il cognome e con dubbia captazione della persona a cui ci si riferisce? Tutti sanno chi è Giorgia. Sufficiente chiamarla in questo modo. Oramai ha soppiantato la pur famosa cantante vincitrice di Sanremo più avanti di lei negli anni. Il povero Giambruno invece ha bisogno di spararle grosse perché qualcuno si riferisca a lui.
Il dramma di una coppia sta tutto qui. La tendenza a rialzare ogni volta da parte del giornalista televisivo, l’esigenza di mettere sotto tono il proprio essere in coppia, invece, da parte di Giorgia. Quest’ultima vola altissimo ma nei comportamenti deve gioco-forza andare molto cauta. Il consorte deve sparare alla grande perché altrimenti non sarà ricordato, pur avendo avuto la grande occasione di passare davanti al megaschermo che gli dà accesso alla notorietà.
Quindi Giorgia pensa, dispone, valuta e decide. Ciascuna di queste attività produce un’azione concreta. Giambruno parla. Parla solamente. Cerca di giocare al massimo con l’ appeal maschile. Cambia l’acconciatura dei capelli ma così perde quella ruvidezza androgenica che piace al pubblico femminile.
Quindi non sfonda.
E allora ha bisogno di parlare e sparare parlando. Tutti lo menzionano, ma la condizione di momentanea ribalta non riesce a portargli lustro. Anzi è un disastro. Perché se a spararla grossa è una grande personalità la cosa viene interpretata, filologi e grandi esperti di semiotica interpretano e così danno legittimità.
Se a parlare è un Carneade qualsiasi, un quid di indeterminato e indistinto, si aprono le bocche di fuoco.
Inevitabilmente, allora, qualche fiamma arriva anche a Giorgia. Ma non è la fiamma che potrebbe piacerle. Di queste scintille ne ha dovute sopportare diverse, “il presidente del Consiglio”!
Gli bastano quelle provocate da Matteo Salvini e le sue boutade fuori registro col corteo che vuole organizzare contro il mondo dell’Islam … No!
Giambruno, anche se pare rivesta le funzioni del compagno di vita (espressione detestabile a destra), si traduce in un problema. E i problemi debbono essere risolti o tagliati. Giorgia ha scelto la seconda delle ipotesi avendo, probabilmente, in riserbo, cercato di risolvere alla prima maniera ma senza riuscirci.
Giorgia si pone come vera donna di destra. Una donna di destra dei nostri tempi. Sicura, forte, determinata, che sfancula anche il compagno se costui la fa al di fuori del vaso. E da una donna di destra non ti potresti che aspettare questo. (Ma a ripensarci bene anche da una donna di sinistra).
(An. Na.)
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