PALESTRINA - Fugge all’alt dei carabinieri, sperona un’auto e si schianta contro un muro

Un 23enne albanese protagonista di un inseguimento rocambolesco: è libero

Quando gli hanno mostrato la paletta intimandogli di fermarsi, ha spinto il piede sull’acceleratore. Ma al termine di un inseguimento rocambolesco si è schiantato contro un muro.

Così martedì pomeriggio 18 giugno i carabinieri di Palestrina hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale E. D., 23enne albanese incensurato.

Il giovane è stato inoltre trovato in possesso di una dose di crack e accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri, mercoledì 19 giugno, E. D., difeso dall’avvocato Alessio Bonicoli di Guidonia, è stato assolto dal Tribunale di Tivoli dall’accusa di spaccio e ha patteggiato una condanna a 4 mesi col beneficio della pena sospesa e della non menzione essendo incensurato.

Il fatto è avvenuto verso le 17 di martedì, quando il 23enne è stato notato da una pattuglia viaggiare al volante di una Nissan Micra. I carabinieri, impegnati in un servizio finalizzato alla repressione di reati in materia di stupefacenti, hanno alzato la paletta, ma il ragazzo non si è fermato all’alt e ha proseguito la marcia ad alta velocità.

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A quel punto, è nato un inseguimento rocambolesco durante il quale E. D. ha iniziato ad eseguire una serie di manovre pericolose per sfuggire alla pattuglia che lo tallonava coi lampeggianti accesi e le sirene spiegate.

Il giovane è passato perfino ad un incrocio col semaforo rosso effettuando una serie di sorpassi pericolosi nonostante la corsia opposta fosse occupata, urtando prima una Fiat 500 condotta da una ragazza e terminando la corsa contro un muro di cinta stradale.

Neanche allora si è arreso, anzi ha tentato di guadagnare la fuga a piedi spintonando i militari che alla fine sono riusciti ad ammanettarlo.

Durante la perquisizione è stata rinvenuta una dose di crack del peso di 0,30 grammi lordi nascosta sotto il sedile della Nissan Micra, mentre nelle tasche del ragazzo sono stati trovati 620 euro in banconote di vario taglio.

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Al termine del processo per direttissima di ieri il Tribunale di Tivoli ha disposto il dissequestro e la riconsegna a E. D. del telefono e dei soldi, oltre alla remissione in libertà.

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