CASTEL MADAMA – Palio Madama Margarita, si ricomincia con una novità

Il borgo sigilla il suo speciale rapporto con la Madama grazie alla scoperta di un’epigrafe, testimonianza dell’affetto dei castellani

Come ogni anno, Castel Madama si prepara ad uno degli eventi più attesi dai cittadini: il Palio Madama Margarita, rievocazione storica che catapulta il paese e gli abitanti nella tipica ambientazione del XVI° secolo, periodo in cui visse la Madama, tra le suggestive vie del centro storico, all’ombra del Castello Orsini.

La manifestazione si svolgerà nei giorni 29 e 30 giugno e 6 luglio, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale con i quattro rioni e l’Ente del Palio.

L’epigrafe realizzata dai castellani in onore della Madama Margarita

E proprio nel suo chiostro, sabato 22 giugno, si è svolta la cerimonia d’apertura della manifestazione, quest’anno accompagnata da una straordinaria scoperta che arriva direttamente dall’archivio statale di Napoli: tra le numerose pile di documenti, ne è stato trovato uno che attesta l’esistenza di un’epigrafe che i castellani hanno realizzato in onore della loro padrona.

La professoressa Rosa Nicoletta Tomasone, il sindaco Michele Nonni, il presidente dell’Ente del Palio Armando Pistoia e Francesco Totaro, vice presidente del Centro culturale Einaudi

Secondo le testimonianze, l’epigrafe venne collocata presso Porta Luigia, forse in prossimità del Castello o proprio una delle sue porte, anche se oggi non è visibile, in quanto l’originale non è vissuta fino ai giorni nostri.

La spiegazione dell’epigrafe realizzata dai castellani in onore della Madama Margarita

Il documento rinvenuto presso gli archivi di Napoli è stato fondamentale per ricostruirne il suo contenuto originale, che testimonia ancora una volta il legame tra la Madama e i suoi vassalli, e l’affetto e il legame che i castellani nutrivano nei suoi confronti, come hanno spiegato nel corso della serata la Grand’ufficiale professoressa Rosa Nicoletta Tomasone, presidente dell’Aps Centro culturale Internazionale “Luigi Einaudi” di San Severo e vicepresidente e coordinatrice italiana dell’itinerario culturale “Le Vie dell’Imperatore Carlo V”, e il Cavaliere Dottore Francesco Totaro, vicepresidente, ricercatore storico dell’Aps Centro culturale Internazionale “Einaudi” e componente del comitato scientifico dell’itinerario di Carlo V.

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Oggi, l’epigrafe collocata presso il chiostro del Castello Orsini, e scoperta durante la cerimonia alla presenza della Madama, dei musici e altri figuranti, è stata realizzata a mano da un artigiano locale, Mauro Moreschini, grazie al contributo di Angelo Mancini di Madama Olive.

La scoperta segna una svolta di immenso valore per il paese, i suoi cittadini e la manifestazione: il legame tra la cittadinanza e la sua Madama ha resistito per ben 5 secoli, e questo ritrovamento non fa che suggellare l’affetto, la passione e l’interesse per la storia del paese e la sua identità.

Sono qui a Castel Madama per la terza volta – inizia così la Grand’ufficiale professoressa Rosa Nicoletta Tomasone – Questa è la più emozionante, che suggella il rapporto tra il centro culturale Einaudi e Castel Madama con un’epigrafe che è stata appena svelata, il cui testo è stato rinvenuto da un nostro ricercatore storico, Francesco Totaro, nonché vicepresidente del Centro Culturale”.

“Questo per me è il senso del nostro lavoro e dell’itinerario – prosegue la Grand’ufficiale professoressa -: scavare in profondità nelle comunità per scoprire quello che c’è dietro e apportare un nuovo tassello nella storia della città, per far sì che una comunità si ritrovi intorno alla figura storica che la rappresenta, in questo caso Madama Margarita d’Austria.

La scoperta di quest’epigrafe si colloca tra antico, presente e futuro: per ricreare i caratteri dell’epigrafe si è tornati all’intelligenza manuale, visto che l’epigrafe è stata scolpita a mano, all’amore per la storia, per la ricerca e per le nostre città, per riportarci alle nostre radici e poi lanciarci come una freccia dell’arco voltaico verso il futuro”.

Mentre il dottor Cavalier Francesco Totaro si è detto “felicissimo questa sera, come dicevo prima nel cortile del Castello, di dare vita nuovamente a un momento speciale che gli abitanti passati e l’allora Castel Sant’Angelo hanno vissuto nel 16° secolo, accogliendo, nel momento in cui vengono a sapere del possesso di Castel Sant’Angelo, Madama Margarita, quale figlia dell’Imperatore Carlo V, e donando a lei, realizzando e scolpendo un’epigrafe, attraverso la quale mostrano tutto il loro amore e riconoscono in lei il governo, l’Impero, gli onori, i decori che spettano a una Maestà, in questo caso perché nata proprio da Cesare, vale a dire l’Imperatore Carlo V”.

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La cerimonia d’apertura, con un corteo tra le strade del paese, si è poi spostata presso il parco Collicelli di piazza Dante, dove è stato svelato lo stendardo di questa edizione, realizzato dall’architetto Mauro Berruti, castellano da parte materna che, proprio grazie al Palio, ha deciso di tornare a Castel Madama.

Alla Madama sono state consegnate simbolicamente le chiavi e poi lo statuto di Castel Sant’Angelo, concludendo la serata con un banchetto storico e uno spettacolo di mangiafuoco.

Il sindaco Michele Nonni e Paola Moreschini, interprete della Madama al Palio

“Colgo l’occasione per ringraziare i protagonisti che ogni anno rendono possibile la realizzazione dell’evento, l’Ente del Palio e i quattro Rioni, che con il loro lavoro, insieme alla generosità degli sponsor e dei nostri concittadini, dimostrano come un paese unito possa realizzare uno spettacolo che non ha eguali nel panorama regionale e nazionale – ha commentato la cerimonia d’apertura il sindaco Michele Nonni – Un ringraziamento sentito per il prezioso lavoro svolto e per la presenza alla cerimonia di apertura al Cav. Francesco Totaro e alla Prof.ssa Rosa Nicoletta Tomasone”.

Non resta che aspettare con trepidazione la prossima settimana per rivivere l’emozione di passeggiare tra i vicoli del centro storico riportati indietro nel tempo e ammirare il grande lavoro svolto dai quattro rioni per realizzare scenografie e costumi di un tempo cronologicamente lontano ma emotivamente vicino.

(Camilla Nonni)

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