CAPENA - Il canile non è sovraffollato: annullata l’ordinanza di sgombero

Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar

Secondo il Comune e la Asl, i cani presenti erano ospitati in strutture inadeguate e in un numero superiore a quello consentito dalla legge.

A distanza di due anni si scopre che il canile gestito dalla “Pet Holiday S.r.l.S.” e dall’Associazione “Pro-Canalba E.V.”, a Capena, opera in maniera conforme alla normativa.

Lo stabilisce la sentenza numero 3152 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - pubblicata ieri, venerdì 11 aprile, dal Consiglio di Stato.

 
 

I giudici di secondo grado hanno accolto il ricorso dell’Associazione “Pro-Canalba E.V.” e riformato la sentenza numero 703 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - pubblicata lo scorso 15 gennaio dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio.

La vicenda ruota intorno all’ordinanza contingibile e urgente numero 9 firmata il 13 giugno 2023 dal Sindaco del Comune di Capena, Roberto Barbetti, per lo sgombero degli animali in sovrannumero (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Il provvedimento fa seguito ad un blitz dei Carabinieri del Nas che un anno e mezzo fa accertarono la inadeguatezza dei recinti – che non erano strutture analoghe ai box previsti dalla normativa – e di tali strutture considerate inadeguate solo alcune potevano essere regolarizzate.

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Secondo i militari, oltre a poter generare prevedibili conseguenze dannose per gli animali, sono potenziali fonti di ingresso di malattie infettive, fra le quali tutte le zoonosi, malattie degli animali trasmissibili all’uomo.

Dello stesso parere la ASL Roma 4 che in una relazione di sopralluogo allegata all’ordinanza del Sindaco aveva ordinato lo sgombero dei cani dalle strutture ritenute non conformi alla normativa, il divieto di introdurre nuove figure al loro interno e soprattutto di limitare la capacità contenitiva della struttura al numero massimo di 40 cani.

Nel ricorso al Consiglio di Stato l’Associazione “Pro-Canalba E.V.” ha lamentato l’erroneità della decisione del Tar riguardo al numero massimo di animali che possono essere ospitati nel canile di Capena, attivo da vent’anni su autorizzazione sanitaria n. 5/2004 rilasciata dal Comune il 27 aprile 2004.

L’associazione, ente senza scopo di lucro, ha dimostrato ai giudici di ospitare nel proprio rifugio privato non convenzionato gli animali per il tempo strettamente necessario a trovare loro una sistemazione altrove, per cui non può essere assoggettata alla regolamentazione concernente altri tipi di canili, come hanno fatto prima il Comune e la Asl, poi il Tar del Lazio.

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Il Consiglio di Stato ha dunque stabilito che il canile di Capena non è disciplinato dalla delibera della giunta regionale numero 866/2006, che prevede il limite di capienza di 40 cani oggetto di commercio, addestramento e custodia a fini commerciali.

Secondo i giudici di secondo grado, la struttura dell’Associazione “Pro-Canalba E.V.” può essere inquadrata nella categoria dei canili sanitari e dei rifugi, disciplinata dalla deliberazione della Giunta regionale del Lazio numero 43 del 29 gennaio 2010 che prevede limiti dimensionali maggiori per gli spazi destinati a quei cani da considerare non come ospiti temporanei in attesa di collocazione.

Pertanto l’ordinanza di sgombero firmata il 13 giugno 2023 dal Sindaco del Comune di Capena, Roberto Barbetti, viene annullata.

Nella sentenza il Consiglio di Stato invita Comune e Asl a considerare, in sede di riedizione del potere, che attualmente nella struttura sono presenti non più di quaranta cani.

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