Ampliato e rinnovato negli spazi espositivi, impreziosito da importanti reperti rinvenuti nel corso di scavi archeologici nel territorio, più interattivo grazie a nuove installazioni multimediali, proiezioni ad alta definizione di ultima generazione e pannelli digitali.
È il “nuovo” Museo Archeologico e Multimediale di Monterotondo, che riapre al pubblico dopo gli importanti lavori di ampliamento che hanno esteso gli spazi espositivi a una intera ala di palazzo Orsini-Barberini, sede del Comune di Monterotondo, per complessivi 450 metri quadrati, grazie all’intervento finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del programma di valorizzazione dei luoghi di cultura (DD G05347 del 6.5.2020).
Alla cerimonia di inaugurazione, mercoledì 14 maggio, parteciperanno rappresentanti del Ministero della Cultura – Direzione Generale ABAP (Archeologia Belle Arti e Paesaggio), della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma e Provincia di Rieti, della Soprintendenza speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e della Regione Lazio accolti dal sindaco Riccardo Varone, dall’assessora alla Cultura Alessandra Clementini, da Pietro Oddo, presidente della Fondazione “Istituzione Culturale Monterotondo”, fondazione comunale che gestisce le strutture e i servizi culturali, e la Direttrice dei Musei Civici di Monterotondo Maria Luisa Agneni.
Le attività di promozione proseguiranno nel fine settimana e prevedono l’accesso gratuito al museo fino al 14 giugno.
Il percorso espositivo, riorganizzato con particolare attenzione alla fruibilità, accessibile e dotato di contenuti in lingua dei segni, si completa con nuove sale tematiche negli spazi che fino a oggi ospitavano gli uffici comunali, con l’obiettivo di restituire alla comunità spazi rinnovati da destinare ad attività culturali e formative.
La nuova ala museale accoglie due sezioni: una interamente dedicata all’evoluzione storica dell’antica Crustumerium, città latina fondata nella seconda metà del IX secolo a.C., situata a 15 chilometri dall’attuale Monterotondo, dalla sua fondazione alla distruzione da parte di Roma intorno al 500 avanti Cristo, e una ai reperti unici venuti alla luce grazie agli scavi nell’area di Monterotondo Scalo condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti
Nelle nuove sale sono esposti depositi monetali nei loro contenitori originali in ceramica, corredi funerari, gli oggetti simbolici e i particolari della vita quotidiana dell’antica Crustumerium, compresa una sezione speciale dedicata alle sepolture dei bambini, inumati delicatamente insieme a piccoli vasi e oggetti personali.
Il cuore dell’esperienza museale è “l’immersione” nella storia di Crustumerium nella sala multimediale con schermo da dieci metri, un viaggio nel passato e nella vita quotidiana dei nostri antenati. Di notevole importanza i reperti che testimoniano la pratica della “circumpotatio“, rituale dei “brindisi collettivi”, una cerimonia sociale che prevedeva la condivisione del vino attraverso particolari set di coppe e tazze, ritrovate nelle tombe più importanti, diffusa solo in alcune città del Lazio antico ed elemento distintivo di questa civiltà.
Ulteriormente valorizzato, infine, il fascino delle sale nobili del palazzo, parti integranti del museo, impreziosite dagli affreschi e dai soffitti lignei rinascimentali e dall’esposizione dell’incantevole tela della Sacra Famiglia della Cascata, opera recentemente attribuita a Ridolfo del Ghirlandaio, figlio del celebre Domenico, i cui spazi liberati dai reperti saranno destinati a ospitare eventi, conferenze e attività sociali, culturali e didattiche anche con l’ausilio di strumenti di ultima generazione. Altra novità dell’ampliamento è quello dell’apertura di un terrazzo fino a oggi inaccessibile alla cittadinanza, che nei prossimi mesi ospiterà eventi estivi legati alle attività museali e non soltanto.
Il “nuovo” museo archeologico e multimediale, con i suoi percorsi fruibili a diverso livello di approfondimento, permetterà ai visitatori più giovani di partecipare a laboratori di archeologia nella sala didattica dedicata e più in generale contribuirà a potenziare, nell’ambito del sistema museale integrato composto anche dalla sezione museale del Centro culturale – biblioteca “Paolo Angelani” e dal Museo storico della Torre Civica a Monterotondo Scalo, un vero polo didattico-formativo rivolto alle scuole di ogni ordine grado della città e dell’intero territorio di riferimento.