TIVOLI – Invalida vive in una roulotte senza acqua né luce

Tamara Mandaglio chiede aiuto al Comune, ma viene denunciata per occupazione abusiva di suolo pubblico

“Chiedo una casa popolare e mi rispondono che non ne ho diritto.

Chiedo un lavoro e per me non c’è niente.

Neppure un progetto di reinserimento sociale”.

 
 

Una panoramica del Bosco del Fauno

Tamara Mandaglio ha 49 anni e dal 2017 risiede ufficialmente in via dell’Anagrafe 1, l’indirizzo fittizio per i senza fissa dimora. In realtà la donna, invalida civile al 60%, da allora vive in una roulotte all’interno del Bosco del Fauno, l’area verde protetta di proprietà del Comune di Tivoli, nota per ospitare anche il campo rom abusivo di via dei Bagni Vecchi.

”Faccio rifornimento di acqua alla fontanella pubblica di via Orazio – rivela la 49enne tiburtina – con un pannello solare riesco ad avere l’energia elettrica sufficiente per illuminare internamente la roulotte e ricaricare il cellulare.

E per i bisogni fisiologici uso un bagno chimico che un amico viene periodicamente a svuotare”.

Tamara Mandaglio ha contattato la redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv per portare alla ribalta la sua condizione e rendere pubblica la sua richiesta di aiuto ai Servizi Sociali di Palazzo San Bernardino.

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Tamara Mandaglio, invalida 49enne di Tivoli, vive in una roulotte senza acqua né luce

Nata a Tivoli, ex operaia di pulizie oggi disoccupata, Tamara è paziente del Csm, madre di tre figli, la più grande oggi 26enne vive con l’ex marito, mentre i due figli gemelli di 10 anni avuti con un altro compagno sono stati presi in carico dai servizi sociali.

“Vorrei riprendere in mano la mia vita, per questo chiedo aiuto”, premette la donna, che a dicembre 2023 si è vista riconoscere una invalidità con riduzione permanente della capacità lavorativa del 60%.

Nel frattempo, il 7 febbraio 2023 Tamara Mandaglio aveva protocollato in Comune la domanda di partecipazione al bando per la formazione della graduatoria per l’assegnazione in locazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.

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Così, dopo il riconoscimento dell’aggravamento dell’invalidità fino al 60%, il 19 settembre 2024 la donna ha presentato una integrazione documentale alla domanda del 7 febbraio 2023.

“Giovedì 12 giugno – giura la 49enne tiburtina – sono andata in Comune per verificare lo stato della mia domanda per una casa popolare: mi è stato detto che sono 81esima in graduatoria, mentre in precedenza ero 21esima.

Inoltre risulterebbe che io sarei invalida al 46% anziché al 60%”.

“Io non percepisco pensione né reddito di inclusione – conclude Tamara Mandaglio – Mi aiuta un amico ad andare avanti, senza di lui non so come sarei finita.

Sono in difficoltà e in Comune nessuno mi vuole ascoltare, perché vengo discriminata così?

Ho bisogno di aiuto”.

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