Tivoli piange la scomparsa di Salvatore D’Antimi, conosciuto da tutti come Piletta, personaggio amato e stimato, che ha lasciato un segno profondo nella città. La notizia della sua morte ha colpito il cuore della comunità tiburtina: se ne è andato non solo un uomo, ma un vero pezzo di storia locale, un’icona popolare legata alle tradizioni e al volontariato.
Devoto servitore della Santissima di Quintiliolo, colonna dei Butteri di Tivoli, Piletta è stato per anni una presenza rassicurante e costante in tante manifestazioni religiose e popolari, e anche nel quotidiano. Sempre gentile, sorridente, con quella schiettezza che sapeva farsi voler bene da tutti, adulti e bambini.
A ricordarlo con commozione anche suo figlio Marco, in un toccante messaggio d’addio: “E così siamo giunti al momento del ciao, papà, dove il cerchio della vita si chiude. Sei stato forte fino all’ultimo… E io e i miei fratelli ci siamo guardati intorno: sì, eri un’icona di questa città”.
I tiburtini lo ricordano così: “Era una persona gentile, educata e simpaticissima”, “Un’istituzione”, “Ora controlla gli angeli da lassù”, “La Santissima lo avrà accolto a braccia aperte, questa volta è Lei a dargli la mano”.
“Assaggiate sempre due di tutto“, diceva Piletta, come ha ricordato il figlio. Una massima semplice ma piena di sapore, come la sua vita: autentica, generosa, indimenticabile.
La comunità si stringe alla famiglia, nel dolore e nel ricordo.