GUIDONIA – I vicini denunciano: “Il compagno è violento”. Non era vero: assolto

La convivente ha sempre negato maltrattamenti e ha riconsegnato il braccialetto elettronico

I vicini avevano raccontato di aver avvertito in più occasione urla e frastuoni provenire dall’appartamento.
Per questo non avevano esitato ad allertare le forze dell’ordine.
Al contrario, la donna ha sempre negato di essere vittima dei soprusi da parte del suo compagno, giurando che la loro era una coppia reciprocamente litigiosa.
Per questo ieri, lunedì 29 settembre, il Tribunale di Tivoli ha assolto perché il fatto non sussiste un 42enne giardiniere romeno dalle accuse di maltrattamenti e lesioni personali aggravate ai danni della convivente, una connazionale e coetanea di professione badante.
Il giudice Rosa Maria Mesiti ha rigettato la richiesta di condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione formulata dalla Procura di Tivoli, condividendo la tesi dell’avvocato Giorgio Fina di Guidonia, difensore dell’imputato al quale è stata revocata la misura del divieto di avvicinamento col braccialetto elettronico disposta due anni fa.
Secondo l’accusa, la vicenda si era consumata tra dicembre 2018 e luglio 2022 a Villalba di Guidonia in un appartamento aveva acquistato coi risparmi del lavoro all’interno di un condominio dove al suo arrivo la coppia trovò la cassetta postale danneggiata ed enormi simboli fallici sul muro del pianerottolo.
A far scattare le indagini dei carabinieri sono state proprio le segnalazioni dei vicini chiamati a testimoniare durante il processo al Tribunale di Tivoli.
I condomini hanno infatti allertato per almeno tre volte il Numero Unico per le Emergenze 112, riferendo di aver avvertito le urla di dolore della donna e sottolineando di “non voler essere complici di un possibile femminicidio”.
La Procura si è convinta che l’uomo abbia maltrattato la compagna in maniera reiterata durante tutti i cinque anni di relazione e convivenza.
Sempre secondo l’accusa, lui la maltrattava fisicamente e la minacciava, incutendo nella donna un profondo timore per la sua incolumità.
In particolare il 42enne avrebbe adottato un comportamento possessivo e aggressivo tale da indurla a licenziarsi.
Inoltre l’avrebbe percossa frequentemente e minacciata di morte.
Come il 20 dicembre 2018, quando – dopo aver messo a soqquadro l’appartamento – al culmine di una violenta lite l’uomo l’avrebbe picchiata provocandole la frattura di costole e sterno, oltre a numerosi ematomi su tutto il corpo.
Un altro episodio contestato risale a metà luglio del 2022, quando il 42enne l’avrebbe colpita con uno schiaffo al volto causandole la caduta di un dente.
Il 25 luglio 2022, durante l’ennesima lite, prima avrebbe colpitola compagna con un pugno tanto forte da farla cadere sul pavimento e perdere i sensi.
Poi le si sarebbe avventato sopra inveendo e minacciandola, quindi l’avrebbe rincorsa in bagno con un coltello da cucina minacciandola di morte.
Infine, lasciato il coltello, l’avrebbe colpita di nuovo con un pugno sul labbro facendolo sanguinare.
Fatti gravi per i quali la Procura di Tivoli è arrivata a richiedere per due volte la misura cautelare rigettata in entrambi i casi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli Sabina Lencioni.
Su ricorso della Procura, è stato il Tribunale del Riesame a disposto la misura del divieto di avvicinamento con il sistema di controllo elettronico.
Fatto sta che, prima in sede di incidente probatorio, poi nel corso del dibattimento processuale, la convivente ha negato condotte violente da parte del 42enne, raccontando di una relazione burrascosa fatta di litigi e urla reciproci in cui lei non si sarebbe mai sentita soggiogata.
La compagna dell’imputato ha inoltre spiegato che il 25 luglio 2022 le era caduto un dente, che da qualche settimana le sanguinava, durante un litigio nel corso del quale l’uomo avrebbe tentato di tapparle la bocca per non farla urlare.
Tra l’altro, un anno fa la donna ha anche riconsegnato ai carabinieri il dispositivo collegato al braccialetto elettronico applicato dalla Procura a tutela della sua incolumità.
Ieri in aula, il 42enne romeno ha ammesso i frequenti litigi in particolare per motivi economici, avendo la coppia dato fondo a tutti i risparmi per l’acquisto dell’appartamento di Villalba di Guidonia, ma ha escluso di aver mai usato violenza e percosse.
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