PD, da laziale ad europeista

Insignito a segretario l’obiettivo per lui è tenere la barra dritta contro la retorica e l’illusionismo

Il docente della Sorbona Enrico Letta è stato appena eletto con 870 voti favorevoli, un voto quasi unanime nella direzione nazionale del Nazareno. La svolta europeista e next generation vogliono rappresentare in lui il “balzo in avanti” del progressismo per togliere la patina di partito del potere. Solo che nessuno aveva mai dubitato sulla vocazione europeista del Pd e l’apertura ai giovani è un ciclico motivo conduttore nella storia del principale partito di sinistra italiano (Pci-Pds-Ds-Pd). Ma è anche vero che quando Berlinguer fece la grande apertura alle massime dirigenze entrò Goffredo Bettini. Quando la fece Bersani entrarono i Giovani Turchi di Orfini. C’è una bella differenza.

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Letta ha il torto di esordire con la classica retorica post-comunista chiedendo che Tzaki diventi cittadino europeo e tutta la verità sulla morte di Regeni. Tutte cose giuste. Ma sancirle come passo decisivo per il progressismo nazionale significa dichiarare guerra a un paese che è l’acquirente della tecnologia italiani con movimentazione di danaro pari a circa due miliardi. Non si tratta qui di cinismo, ma di uscita dalla retorica come asse distintivo. Certe battaglie si svolgono in ambiti di lotta sostanziale, non nelle parole semplicemente lanciate.

Nelle parole di Letta risuona il complesso di avere la Lega e Forza Italia come coalizione di governo. Ed è un errore. È la Lega che ha la difficoltà di spiegare ai suoi la svolta europeista. È Forza Italia che deve spiegare il nuovo corso della politica realistica ai suoi elettori, rinunciando agli effetti speciali di berlusconiana memoria.

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Noi da buoni democratici – inteso in senso di aggettivo, come una qualità politica, non di riferimento – diamo i nostri auguri ad Enrico Letta. I primi effetti saranno quelli di cambiare i capigruppo in Senato e Camera dei Deputati. Vuole giustamente avere un partito che riesce a governare, non un corpo multiforme senza alcun riferimento certo. Ma sicuramente i vecchi avversari dello “stai sereno” non rimarranno a guardare.

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