TIVOLI – Dagli scavi per la fibra ottica riemerge l’antica Tibur

La Soprintendenza amplia l’area di indagine

Un pavimento in mosaico e almeno due tombe.

E’ il primo bilancio del nuovo rinvenimento archeologico avvenuto nella mattinata di martedì 9 settembre, nel Centro storico di Tivoli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

La scoperta è avvenuta in prossimità della chiesa di Sant’Andrea, durante lo scavo per la posa di cavi e dei pozzetti della fibra ottica eseguito per conto di FiberCop, gestore dell’infrastruttura digitale, ed è stato messo in luce un ambiente con pavimentazione musiva in tessere bianche e nere a motivo geometrico, databile alla prima età imperiale.

Su disposizione della Soprintendenza l’area di indagine è stata ampliata dagli archeologi di Gea S.C.a.r.L., incaricati della sorveglianza archeologica in corso d’opera, consentendo di riconoscere un settore dell’antica Tibur che conobbe una rioccupazione a carattere funerario, probabilmente in età medievale. Oltre al pavimento in mosaico sono emerse almeno due tombe delimitate da muretti; la cronologia delle sepolture sarà precisata con i successivi approfondimenti stratigrafici e di laboratorio.

“Il rinvenimento – spiega in una nota la Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti – si colloca in un ambito urbano già noto per la ricchezza di testimonianze di età diverse, tra cui le imponenti sostruzioni in opera reticolata delle cosiddette “terme di Diana”, visibili ai piani interrati degli edifici compresi tra via dei Sosii, vicolo Lolli, via Sant’Andrea, vicolo Torlonia e vicolo del Labirinto”.

Condividi l'articolo:
LEGGI ANCHE  Perde la corsa e danneggia il vetro del bus: denunciato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.