Cultura

Città di recente fondazione (1937) e tra le più popolate della regione con i suoi 90mila abitanti complessivi, Guidonia non può vantare i monumenti e le testimonianze storiche della vicina Tivoli. La presenza di un avamposto civile-militare, tuttavia, la rende unica tra le città del Lazio. Il riferimento va, ovviamente, all’aeroporto intitolato alla memoria dell’aviatore Alfredo Barbieri che proprio quest’anno ha raggiunto i 100 anni dalla fondazione, avvenuta nel 1916, in località La Prata.

Periodo storico alquanto ricco di avvenimenti, il Medioevo è stato anche l’epoca del cosiddetto incastellamento ovvero di quel processo di accentramento della popolazione in villaggi sopraelevati, sovrastati da castelli adibiti a fortezza o a residenza feudali.

Non solo il travertino. Di Tivoli, gli antichi romani apprezzavano anche un’altra ricchezza naturale, quella delle Acque Albule che sgorgano ininterrottamente, da millenni, lungo l’attuale Via Tiburtina, dai due laghi Regina e Colonnelle.

Residenza imperiale fatta edificare dall’imperatore Adriano nel II secolo d.c, patrimonio mondiale Unesco dal 1999, Villa Adriana rappresenta un autentico gioiello di architettura con edifici, piazze, teatri e luoghi di culto che si estendono su un’ampia superficie di oltre 120 ettari.

Oltre ai monasteri di San Benedetto da Norcia e Santa Scolastica, Subiaco annovera tra i suoi monumenti anche un castello-fortezza di epoca medievale. Dotato di affreschi di notevole pregio dipinti nelle sue stanze, il castello sublacense è famoso soprattutto perché, al suo interno, nacquero (o sarebbero nati) due dei personaggi più influenti della storia italiana quattro-cinquecentesca,  i fratelli Lucrezia e Cesare Borgia. 
 

In occasione della I edizione di TIVOLIcult, le Giornate di cultura e impegno sociale che hanno aperto l’anno accademico 2016/2017 della Libera Università Igino Giordani, l’associazione Amici della Musica di Tivoli, in collaborazione con la Casa delle Culture, ha presentato il concerto “Mottetti e balletti al tempo dell’Ariosto” presso l’ex seminario vescovile di Tivoli, il pomeriggio del 9 ottobre 2016.

 
 
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Saracinesco è uno dei piccoli comuni del Lazio con meno di 200 abitanti. Con i suoi 900 metri di altitudine svetta tra i rilievi del gruppo montuoso dei Monti Ruffi nei pressi della Via Tiburtina Valeria. Uno scenario paesaggistico suggestivo che, tuttavia, come tante altre piccole realtà del nostro paese, è considerato a rischio estinzione. Una situazione quasi inevitabile che, a Saracinesco, si è deciso di combattere con un’iniziativa, unica nel suo genere, in grado di garantire prestigio e possibilmente ricadute economiche importanti.

Ai tempi dell’antica Roma era conosciuto con il nome latino di lapis tiburtinus ovvero pietra di Tivoli. Oggi rimane una delle peculiarità territoriali dell’entroterra tiburtino. E’ il Travertino, la roccia di tipo sedimentario-calcareo, di colore biancastro che si forma mediante un fenomeno carsico di stratificazione di acque sorgive calde e fredde.

Romanzo tra i più riusciti della letteratura italiana novecentesca, Il Nome della Rosa, è legato indissolubilmente al suo autore, Umberto Eco, scomparso lo scorso 19 febbraio.