Un menù di Pasqua casereccio e di qualità alla Tana del lupo di Cretone
A Pasqua aperti a pranzo con menù fisso – A Pasquetta aperti pranzo e cena con menù alla carta ALLA TANA DEL LUPO DI CRETONE un menù casereccio da non perdere
A Pasqua aperti a pranzo con menù fisso – A Pasquetta aperti pranzo e cena con menù alla carta ALLA TANA DEL LUPO DI CRETONE un menù casereccio da non perdere
Dal pesto alla crema, dalla torta al gelato, dall’arancino alla salsiccia la Sagra è il trionfo del pistacchio brontese in tutte le sue varianti; si celebra nel mese di settembre e nella in alcune edizioni ha richiamato oltre 100 mila visitatori. E’ loccasione che la città offre ai numerosi ospiti per fare conoscere le raffinate prerogative e le proprietà dell’«oro di Bronte».
Cari amici di fuori di zucca, Roma profuma di cacio e pepe. Ogni volta che mi faccio un giro per Trastevere, non posso non fermarmi a mangiare un piatto di tonnarelli cacio e pepe. Diciamo che è uno dei miei primi piatti preferiti. Ho deciso di cucinarlo insieme a voi, ma ho voluto rivisitare un po’ la ricetta. Sicuramente degli agnolotti cacio e pepe non li avete mai assaggiati…ma c’è sempre una prima volta, basta farseli da soli. Ci vuole veramente poco!!!!
Non si può dire di conoscere Roma senza aver mangiato almeno una volta la Cacio e Pepe in una delle sue innumerevoli trattorie. È uno dei piatti tipici della tradizionale cucina povera romana, dalla preparazione semplice soltanto in apparenza e con pochi ingredienti selezionati con cura: primo fra tutti il pecorino romano D.O.P.?Come ogni piatto tipico ha una storia che affonda le sue radici in un passato indefinito e che sconfina nel mito.
LA VIDEO RICETTA Cari amici di fuori di zucca,oggi per festeggiare la fine del carnevale, prepariamo insieme una ricetta veramente fuori di zucca.Sono dei classici biscotti di pastafrolla, a forma di coriandoli e maschere.Ci vuole veramente poco a farli. Se avete in programma di festeggiare martedì grasso in maniera veramente originale, vi consiglio di seguire la mia velocissima e coloratissima ricetta!!!
I Bignè di San Giuseppe al Forno. Ecco la ricetta della settimana, light ma golosa allo stesso tempo.
Un dolce tipico della cucina italiana che risale all’epoca dei romani. I bignè chiamati anche “Zeppole di San Giuseppe” derivano da una tradizione molto antica… sembra che Maria, Gesù e Giuseppe fuggirono in Egitto qui quest’ultimo dovette vendere “frittelle” per poter mantenere la famiglia. Per questa ragione le zeppole vengono identificate come i dolci tipici della “festa del Papà”!
Cari amici di fuori di zucca, San Valentino è appena passato, ho pensato tanto a cosa regalare a mia moglie per questo giorno. Sono passato davanti al fioraio ma c’era una fila lunghissima, allora volevo optare per la classica scatola di cioccolatini…
La polenta è un piatto arcaico, uno dei primi impasti cotti dellumanità. Era certamente in uso già tra i sumeri e in Mesopotamia dove era preparata con miglio e segale. I greci utilizzavano la farina dorzo e ne esistono infinite varianti a seconda delle materie disponibili sia in Africa che in Asia. La versione classica si prepara cuocendo farina di cereali a grana grossa in acqua bollente salata.
GUARDA LA VIDEO RICETTA Cari amici di FUORI DI ZUCCA, anche questanno è tornato il periodo più allegro e colorato dellanno il carnevale. Lo scorso febbraio vi avevo parlato della mia esperienza passata al carnevale di Rio, in Brasile con i miei amici del cuore Davide e Andrea; avevamo cucinato una ricetta che avevo proprio mangiato là, dei deliziosi finger food du brasil.
Ha a che fare con l’antico significato della festa, dedicata alla trasgressione alimentare: insomma, il confessore chiudeva un occhio.Qualcuno pensa ancora che i peccati di gola siano veri peccati e non un modo di dire? Beh, cè stato un tempo i cui le trasgressioni di gola portavano diritto al confessionale eccetto che in Carnevale, quando tutto era concesso e il confessore chiudeva un occhio.