“Eccomi sono qui per te, oh Tivoli, benvista dai buoni, malvista dai cattivi, nemica ai superbi…” e in aggiunta “Ridateci il nostro simbolo, aprite il castello!”
Uno striscione di trenta metri a firma dell’associazione “L’aquila e le torri” è apparso stamattina sulla recinzione della Rocca Pia.
Un modo per chieder a gran voce, e a caratteri cubitali, di riaprire lo storico monumento cittadino. A spiegare i motivi del gesto è il presidente dell’associazione, Alessandro Petrini (nella foto): “Abbiamo scelto la traduzione dell’iscrizione in latino presente sul portale d’ingresso al castello perché è una frase stupenda ma della quale molti non hanno nemmeno l’opportunità di esserne a conoscenza perché da anni questo imponente monumento non è accessibile ai tiburtini. La Rocca Pia chiusa rappresenta il fallimento almeno dell’ultimo ventennio della politica tiburtina che mai ha veramente valorizzato l’enorme patrimonio culturale del nostro Comune. Mi domando che credibilità abbia chi si ricandiderà l’anno prossimo dopo aver amministrato per decenni la città senza essersi mai interessato alla riapertura del castello simbolo della città superba”.
Soprattutto negli ultimi anni si è parlato spesso dell’apertura della Rocca, persino ipotizzando date per un’eventuale cerimonia che però non è mai stata messa in calendario.
“Le responsabilità di questa chiusura – ha aggiunto Petrini – non sono solo politiche ma anche amministrative, ricordo bene la battaglia dell’allora assessore Vincenzo Tropiano che era riuscito a concludere l’iter che riguardava gli uffici del settore Turismo passando fiducioso la palla agli uffici dei Lavori pubblici che si arenarono inesorabilmente tra problemi di “collaudo” e di varie ditte incaricate di portare a termini i lavori”.