Arsoli – Sabato 15 al teatro “La Fenice” in scena “Pasquarosa – studio per una pittrice”

Lo spettacolo
Una bambina stretta nel busto a stecche e con ai piedi scarpe infinitamente troppo grandi, lo sguardo già profondo e lontano. Questa è una delle prime immagini di Pasquarosa, modella ancora imberbe ma già icona. In quell’abito, in quell’atteggiamento l’essenza e il presagio del suo divenire: da contadina a ninfa sottile e liberty nelle sculture di Nicola d’Antino, a nudo roseo e sensuale innumerevolmente ritratto dal marito Nino Bertoletti, a pittrice dai colori incredibili buttati di getto sulla tela, protagonista vivace di tutto un novecento romano fatto di amici che si chiamano Pirandello, Capogrossi, Carena, De Chirico, Soffici, Cecchi, Guttuso, Morante, Tofano…
Ma per comprendere l’ascesa di Pasquarosa bisogna partire da lì, da quelle scarpe grandi che proteggevano i piedi dai sassi e dalla polvere delle sterrate di Anticoli Corrado, un paese-scrigno a una manciata di chilometri da Roma. Tra le sue mura di pietra ancora oggi si cela un sorprendente patrimonio d’arte. Sono le scie lasciate dai tanti pittori e scultori che da lì sono passati, ritraendo la piazza, le case, le colline. E naturalmente le modelle: Natalina, Pompilia, Margherita, di cui si innamoravano e che magari sposavano, portandosi via così un pezzo di quella campagna, che riverberava poi, per sempre, negli occhi delle loro donne e che a volte veniva alla luce, come in Pasquarosa, nel respiro dei colori a riempire la tela.

 

“Pasquarosa” nasce da Giovani InnESTi un progetto realizzato con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma in collaborazione con l’A.T.C.L., l’Unione dei Comuni del Medaniene, la partecipazione attiva del Civico Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado e, soprattutto, del Prof. Paolo Bertoletti, studioso d’arte, co-direttore del museo e nipote della pittrice. Nel 2014 vince, per la sezione Teatro, la XV Edizione del Premio Letterario Il Paese delle donne & Donna e Poesia dedicato all’artista cilena e redattrice de Il Foglio de Il Paese delle donne, Maria Teresa Guerrero (Maitè).

In scena gli attori restituiscono un’immagine “sensibile” di Pasquarosa, fatta di rimandi e tessiture emotive, in una partitura a due – impossibile non affiancare a quella dell’artista la figura del marito, compagno e complice di una vita – che diventa “ritratto di famiglia in un interno”, mettendo in primo piano il sapore e il clima di un novecento italiano, colto, sperimentale e innovativo.

Gloria Sapio e Maurizio Repetto, attori, autori e registi, con molteplici esperienze al loro attivo, si occupano prevalentemente, a partire dal 2006, di progetti territoriali.
La loro ricerca artistica si sposa con la creazione e il consolidamento di una sorta di laboratorio permanente delle arti performative nella difficile zona est della Provincia di Roma, condotti grazie al sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma e della Regione Lazio. Dal 2010 , con Officina E.S.T. – Esperimenti Sul Territorio, e Officina E.S.T. 2.0, Settimo Cielo diviene officina culturale della Regione Lazio, organismo che opera in residenza nella zona di Tivoli, Subiaco e della Valle dell’Aniene.

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