Malattie cardiovascolari: dalla Asl il telemonitoraggio del cuore e visite domiciliari

Vista la struttura territoriale della Asl RmG, composta da 70 comuni, per riuscire a raggiungere tutti, i medici e gli infermieri aziendali si sposteranno a domicilio per effettuare lo screening.
“Si tratta di un progetto complesso – spiega il direttore generale della Asl RmG Giuseppe Caroli – che funziona grazie alla collaborazione e all’integrazione di tutti i servizi ospedalieri e territoriali. Il Telemonitoraggio cardiologico consente poi ai cittadini malati di essere seguiti nel proprio ambiente naturale, a casa propria. Non solo. Positive saranno le ricadute anche a livello economico. L’intero Piano è orientato alla riduzione dei re-ricoveri, della mortalità e, quindi, della spesa sanitaria”.
Il 4 giugno il progetto sarà presentato a Carpineto Romano, capofila del distretto G6, il 5 giugno a Roviano ai sindaci dei Comuni della IX Comunità Montana e il 15 giugno a Tivoli, sempre alla presenza del primo cittadino.

Malattie cardiovascolari prima causa di morte nella Asl RmG
Nei paesi del mondo occidentale le patologie del sistema cardiocircolatorio rappresentano la prima causa di morte. In Italia le malattie cardiovascolari provocano il 35% di tutti i decessi maschili ed 43% di quelli femminili ed hanno un notevole impatto in termini di disabilità. Anche nel territorio di competenza della Asl RmG, nel triennio 2010-2012, le patologie cardiovascolari hanno rappresentato la principale cause di morte (38% di tutti i decessi) e la maggior causa di ricoveri ospedalieri. E allora il detto “Prevenire è meglio che curare” diventa realtà.

Lo screening
kit3La Asl RmG inviterà a sottoporsi allo screening cardiovascolare le persone (uomini e donne tra i 45 e i 59 anni) che sono state selezionale dagli elenchi dei medici di medicina generale.
Le persone scelte riceveranno a casa una lettera di invito e una successiva chiamata telefonica per la conferma dell’adesione. Nel caso di mancata risposta o di risposta negativa l’invito sarà ripetuto. Saranno presi e raccolti in una scheda dati anamnestici, antropometrici, informazioni sugli stili di vita, peso, altezza, circonferenza addominale, pressione arteriosa e fatte analisi del sangue per valutare il livello di rischio cardiovascolare per i prossimi 10 anni (aggiornamento carta del rischio cardiovascolare) e per ognuno sarà previsto un percorso di informazione, counselling (per esempio per smettere di fumare o per svolgere attività fisica) e anche sanitario qualora servisse.

 

La Asl entra nelle grandi fabbriche
Tali attività di screening avverranno anche all’interno delle grandi fabbriche del territorio che hanno già dato disponibilità e messo a disposizione gli spazi necessari, permettendo l’avvio della progettualità in questi giorni.

 

Importante la collaborazione dei sindaci
Nel progetto assume grande importanza la disponibilità dei sindaci che possono intervenire per esempio nelle fasi di counselling, prevedendo sul proprio territorio, spazi e momenti aggregativi, intervenendo sugli stili di vita “modificabili”.

 

La prevenzione secondaria
Contemporaneamente il progetto si rivolge anche a tutte le persone già malate, affette da Cardiopatia Ischemica o da Scompenso Cardiaco. Tra gli obiettivi della “Prevenzione secondaria” quelli di favorire la riabilitazione dei pazienti dimessi da un regime di ricovero e la prevenzione e il sostegno a casa, di pazienti cronici, che afferiscono alla struttura sanitaria in regime ambulatoriale, in un percorso diagnostico-terapeutico strutturato, al fine di evitare recidive, attraverso modifiche dello stile di vita, un self-care raggiunto tramite una terapia educazionale appropriata e un approccio terapeutico farmacologico.

 

L’ambulatorio dello scompenso cardiaco
Attivato presso l’Ospedale di Tivoli l’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco rappresenta un nodo strategico del sistema delle cure primarie che, operando in stretta connessione funzionale con i MMG e la rete dei servizi, consente il monitoraggio dei fattori di rischio cardiovascolari nella popolazione e la gestione dei soggetti affetti da Scompenso Cardiaco, garantendo risposte assistenziali adeguate anche nei confronti di eventi acuti. Il percorso strutturato per tali pazienti, garantisce una presa in carico globale, una riduzione dei tempi di attesa di prestazioni previste da Linee Guida Nazionali ed Internazionali, dei follow up strutturati, una terapia educazionale a diversi livelli di gravità della patologia, una continuità delle cure e la possibilità di utilizzo di sistemi informatizzati di Telemedicina. Il tutto in un contesto di riduzione dei re-ricoveri e miglioramento della qualità di vita percepita.

 

Il telemonitoraggio cardiologico
Si tratta di un sistema di trasmissione dati in modalità wireless ad un Server, tramite l’utilizzo di un kit, composto da un palmare con funzione dati, un pulsossimetro (simile ad una molletta per i panni) che viene applicato ad un dito per rilevare il livello di ossigenazione del sangue e la frequenza cardiaca , un bracciale che serve a rilevare la pressione arteriosa, oltre alla possibilità di introdurre manualmente altri parametri quali il peso e la glicemia, sempre con la stessa modalità di trasmissione dati. Un numero definito di Kit è stato consegnato ad alcuni pazienti dell’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco, selezionati in base a criteri predefiniti da un protocollo operativo, dopo una formazione specifica all’utilizzo degli strumenti.

Fase 1 – Sperimentale sono stati consegnati i primi 5 Kit per validare l’efficacia dei sistemi. Si è riusciti ad intervenire precocemente, per uno di questi pazienti, evitando una re-ospedalizzazione, grazie ad un controllo assiduo dei parametri e alla possibilità di attivare immediatamente il percorso nell’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco.
Fase 2 – Implementazione Ad oggi sono stati consegnati, dalla Asl Roma G, un totale di 25 kit di telemonitoraggio.

Sulla base della prescrizione medica, i pazienti effettuano le misurazioni dei parametri vitali che in connessione bluetooth giungono su un palmare, anch’esso in dotazione, che incamera i dati attraverso una Applicazione, li trasmette ad un Server, accessibile da parte dei Sanitari (Specialista cardiologo, diabetologo, MMG, infermieri ambulatoriali) attraverso una Username e Password nominativa.
Il sistema di telemonitoraggio prevede anche la co-presenza di un call-center dalle ore 8 alle ore 18, dal lunedì al venerdì, a disposizione degli utenti e degli operatori sanitari, per interventi in caso di mal funzionamento, errori tecnici, informazioni nell’utilizzo, ma anche in caso di rilevazione di valori fuori range di riferimento (come da protocollo operativo strutturato dai medici specialisti). I medici valutano le rilevazioni effettuate per i possibili interventi del caso.

 

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Fare rete
La parola d’ordine del Piano Triennale Aziendale di Prevenzione Attiva del Rischio Cardiovascolare è “Fare rete” con tutti gli attori coinvolti a livello ospedaliero, distrettuale e territoriale: “Migliorare l’integrazione fra Ospedale e Territorio e le relazioni fra operatori sanitari. Assicurare al Medico di Medicina Generale (MMG), che prende in carico il paziente dimesso o il paziente cronico, un riferimento specialistico cardiologico, attivando corsie preferenziali in un contesto di comunicazione efficace bidirezionale. Migliorare l’informazione fornita al paziente e alla sua famiglia, con lo sviluppo di un’attività di counselling appropriata”.

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