Guidonia – “7 Vizi Capitali” di Piotta e Il Muro del Canto diventa sigla di Suburra per Netflix

Per gli addetti al settore la notizia circolava da mesi ma dopo la preview al Festival del Cinema di Venezia ormai è ufficiale: “7 vizi capitali” è la sigla di chiusura di Suburra.

La serie è il primo prodotto tutto italiano per Netflix con un cast di nomi importanti: Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Claudia Gerini e Filippo Nigro. Dietro alla macchina da presa, tre registi: Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi.

Il cantante Daniele Coccia, guidoniano DOC, spiega: “Siamo davvero felici della notizia. La canzone è di Piotta, noi abbiamo arrangiato il pezzo e Alessandro (Pieravanti ndr) ha scritto il finale inedito. Tommaso ci ha chiesto di collaborare e noi abbiamo accettato con piacere”.

7 Vizi Capitali è uscito a marzo del 2015, nel frattempo molte cose sono successe… Attualmente IMDC è fermo perché il quarto album è in preparazione mentre Coccia sta per lanciare il suo album solista con l’album “Il cielo di sotto“, titolo che svela in anteprima ai lettori di Tiburno e che sarà disponibile dal 21 ottobre.

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daniele coccia fotogramma 7 vizi capitali

 

 

(Daniele Coccia, fotogramma dal video “7 Vizi Capitali)

La band aggiunge: “Ci fa piacere che la produzione abbia scelto il brano la cui musica è stata riarrangiata da noi, cantata nei ritornelli da Daniele e in cui Alessandro ha scritto un testo inedito per il finale”.

Il Muro del Canto da sempre canta la tradizione romana con brani inediti e racconti graffianti. 

La band è composta oltre che da Daniele Coccia alla voce, da Alessandro Pieravanti (di Roma) al timpano e ai racconti, Ludovico Lamarra (di Roma) al basso, Eric Caldironi (di Tivoli) alla chitarra acustica, Giancarlo Barbati (di Roma) alla chitarra elettrica, Alessandro Marinelli (di Guidonia) alla fisarmonica.

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Di seguito il testo inedito aggiuntivo scritto da Alessandro Pieravanti:

“Nuda come Roma, grande come la Bellezza. ‘Na madre premurosa che te mena e te accarezza. Lavoratore stanco, pezzo grosso o bandito, voresti esse tu stanotte er fijo preferito. Ma sei come tutti l’artri: facce stanche alla fermata, occhi bassi, mani in tasca a ripensa’ alla tua giornata. Tutto ciò che c’hai te lo sei dovuto sudare, zero privilegi stile Mafia Capitale. Quelli che c’hai intorno alla vita j’hanno dato un prezzo, er compenso giornaliero pe’ consumasse pezzo a pezzo. Poi arzi l’occhi, vedi Roma e chi vive davvero ‘sta città ritrova er senso a tutto… e nun se ne vò più anna’. Nun se ne vò più anna’”

suburra la serie

 

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