Guidonia – La banda della “spaccata” porta via la cassaforte alla Conad

È tornata a colpire la “banda della spaccata”, il gruppo criminale che da anni imperversa a Roma e Provincia assaltando attività commerciali e filiali bancarie.

 

L’ultimo a finire nel mirino è stato il supermercato Conad al chilometro 21,200 della via Tiburtina, al Bivio di Guidonia, derubato della cassa continua.

 

Sul caso indagano i carabinieri della Tenenza di largo Centroni ai quali è stato denunciato il furto che secondo indiscrezioni avrebbe fruttato circa 80 mila euro.

 

L’assalto è stato messo a segno verso le 2 di sabato mattina 23 dicembre, un giorno in cui i ladri confidavano in un bottino pieno per la massiccia affluenza di clienti in vista delle festività natalizie. Per mettere le mani sulla cassa continua la banda ha prima abbattuto la vetrata d’ingresso, demolito il box informazioni e perfino il muro divisorio dal locale adiacente al supermercato sradicando il forziere con dei cavi d’acciaio in uso sui carro attrezzi.

 

Nel blitz è stato danneggiato anche l’impianto elettrico. In fase di definizione la stima dei danni complessivi.

 

 

IL PARERE DELL’ESPERTO, DIEGO COCO

 

 

 

Diego Coco - esperto sicurezza Da oltre vent’anni al servizio della tutela, prima pubblica come Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, poi privata quale Security manager in società multinazionali. Presidente dell’Intrasecur Group, oggi fra i primari attori  nazionali nella fornitura di servizi sicurezza; fondatore dell’Accademia Europea di Tutela Privata e consulente istituzionale in materia di Security e Safety; Diego Coco è un security manager che negli anni ha fatto tesoro degli insegnamenti dell’Arma che ha saputo miscelare e arricchire  con le esigenze della tutela aziendale.

 

 

 

Cosa vuol dire essere Amministratore Delegato del consorzio Intrasecur Group?

 

E’ senz’altro una delle più grandi responsabilità che sento, così come il più grande privilegio. Ricordo ancora quando la fondai, Intrasecur partì con dodici collaboratori ed oggi è in 3 nazioni diverse con quasi trecento collaboratori. Il privilegio deriva dal fatto che rappresenta le mie fatiche, le mie proiezioni mentali realizzate nell’esatto modo in cui le avrei volute; un’azienda etica, fatta di persone di valore.

 

La più grande responsabilità deriva dalla consapevolezza che uomini e donne di diverse culture, religioni, nazionalità, oggi unite sotto un unico brand, lavorano insieme per realizzare se stessi e creare un futuro per i propri figli. E la responsabilità di guida, di leader sta nel mostrare sempre loro la strada, nell’aprire nuove vie, nuove soluzioni affinché quei posti di lavoro siano salvaguardati e protetti.

 

 

 

Lei ha ideato la prima piattaforma informatica per il risk & security management: Può dirci di cosa si tratta?

 

Negli anni, al servizio della tutela aziendale e prima ancora come Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri ho imparato la preziosità del “dato” che, un po’ come dice la parola stessa, è un’informazione donata, e un dono non si butta mai via, prima o poi può tornare utile.

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Secondo questo mio credo, consapevole che la forza di una Nazione sta nei propri servizi di Informazione di intelligence prima ancora che militari e di polizia, ho voluto creare una piattaforma dove tutte le aziende potessero, grazie ai propri servizi per la tutela aziendale, inserire ed archiviare in modo omogeneo i dati relativi a eventi sia criminosi come taccheggio, rapine, furti, truffe, riciclaggio di denaro e clonazione di carte di credito; che non criminosi ma rilevanti ai fini della sicurezza sui luoghi di lavoro, come infortuni, sinistri, turbative della quiete pubblica nonché ispezioni agli impianti di estinzione, vie di fuga ed altro.

 

Tali dati, negli oramai 7 anni di anzianità della piattaforma, oggi permettono la scalabilità, l’aggregazione e l’analisi di tutti i fenomeni al fine di meglio individuare le dinamiche che colpiscono il patrimonio o il luogo di lavoro e apportare correttivi in via preventiva, misurandone ulteriormente l’efficacia.

 

La stessa, nell’ultima release, permette al board management di essere costantemente informati su tutti i fatti che avvengono in tempo reale sulla propria rete commerciale, potendo così intervenire tempestivamente ove ritenuto necessario.

 

 

 

 

 

Lei è fondatore e Presidente della  AETP – Accademia Europea Tutela Privata. Come mai l’ha voluta?

 

Le sole Forze dell’Ordine, come diceva l’allora Capo della Polizia, Prefetto Manganelli, non possono garantire la sicurezza della cittadinanza. E’ giusto che anche questa faccia la sua parte e, in una logica di sicurezza partecipata, fornisca elementi testimoniali e segnalazioni ovvero sia in grado di prestare aiuto al cittadino in difficoltà, al debole che soccombe al forte, al piccolo dileggiato dal bullo, alla donna vittima di violenza maschile e quanto altro la nostra società ci racconta succedere nelle vita quotidiana. L’Accademia nasce con l’obiettivo di creare la futura classe dirigente della tutela privata, i futuri capi della Sicurezza, questa volta però, addestrati emulando le più prestigiose Accademie militari e miscelando nel programma didattico materia di estrazione militare, accademica ed aziendale; per creare manager che siano oltre che conoscitori della materia, validi operativi, abili negoziatori e soprattutto uomini e donne migliori, che già dal loro incorporamento in Accademia possano coltivare i propri valori, con i quali poi muovere i loro passi verso una carriera che li porterà a prendersi cura del prossimo. Ricordo a tutti infatti che fare tutela, produrre sicurezza, significa di fatto prendersi cura di qualcuno o qualcosa e ciò lo si può fare solo se oltre alla cultura ed alla capacità si aggiunge la motivazione.

 

L’Accademia è il luogo dove nasce la motivazione e dove la alleniamo per divenire capaci di agire nel giusto, nell’onestà, nell’equità e secondo l’etica, sostenendo il soggetto in difficoltà e favorendo l’assicurazione alla giustizia del disonesto.

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Oggi esiste un tessuto produttivo infinito nel nostro paese ed un esercito di lavoratori di cui prendersi cura piuttosto che attaccare, da guidare piuttosto che controllare. Solo con questi approcci i centri commerciali, i retail di grandi catene potranno divenire e rimanere luoghi sicuri dove sentirsi a casa e dove in caso di difficoltà saremo certi che troveremo una mano tesa ad aiutarci.

 

 

 

Qual è il segreto del suo successo?

 

Il segreto sta nel voler imparare continuamente, per se stessi e per meglio guidare il proprio team e i propri cari. Sono sempre stato lavoratore e studioso, già da ragazzo frequentavo il corso serale dell’istituto tecnico commerciale ed al giorno lavoravo in azienda, applicando ciò che avevo appreso in aula.

 

Per me vi è una profonda differenza fra la “Conoscenza”, che garantisce l’acquisizione delle nozioni e la “Cultura”, testimone sia della conoscenza delle nozioni che dell’applicazione pratica delle stesse.

 

Io piloto gli aerei e ritengo che la conoscenza sia un po’ come avere il brevetto senza le ore di volo. Nel primo caso sai cosa fare ma solo in volo comprendi come reagisce il velivolo alle condizioni aerodinamiche studiate in aula e cosa realmente farai.

 

 

 

E così dopo aver vinto 3 concorsi militari e due borse di studio per il pilotaggio aereo, avendo anche ottenuto le licenze di investigazioni, stewarding, addetto al controllo e vigilanza in regime di ex art.115 T.U.L.P.S., ho continuato a formarmi partecipando a numerosi corsi di alta formazione in intelligence, ricerche per conto di privati, di primo soccorso, antincendio, rianimazione e cyber security.

 

 

 

Poi mi sono lanciato nell’ultima fatica, forse la più lunga degli ultimi vent’anni di lavoro e dura da conciliare con un’azienda di oltre 290 dipendenti sul territorio nazionale. Ho partecipato alle selezioni e sono stato ammesso al MICAP – Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni, che mi ha portato per due anni a dover studiare duramente ed affrontare numerose sfide pratiche.

 

E così oggi, dopo aver superato brillantemente i quattro esami previsti, un corso di sopravvivenza, la maratona di New York nei tempi richiesti, sono un Real Result Coach che sta per pubblicare il suo primo libro in materia di percezione del rischio chiudendo così le prove di questa straordinario esperienza formativa e di vita.

 

Oggi, quale Risk Manager Coach aiuto imprenditori e capi della sicurezza  a difendere il proprio patrimonio, garantendo un clima del personale sereno ed una prosperità aziendale, portandoli in poco tempo a mettere al sicuro le proprie risorse.

 

 

 

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