Eβ ormai chiaro fin da oggi che il nostro organismo si evolve in base alle sostanze che assumiamo tanto che le diete del futuro vengono progettate per modificare il DNA e tutte le colonie di microbi che vivono nel nostro corpo. Questo viene fatto pensando innanzitutto alla salute e alla prevenzione.
βNel 2050 il cibo Γ¨ pensato, preparato e cucinato solo dopo avere analizzato le caratteristiche e gli obiettivi individuali di chi lo mangerΓ . SarΓ preparato secondo il nostro DNA, il nostro umore, i nostri gusti ed eventuali intolleranze. Potremo scegliere in ogni luogo ed istante, quello che piΓΉ fa per noi. Una intelligenza artificiale collegata con i nostri dispositivi ci aiuterΓ a scegliere. Ad esempio durante un viaggio potremmo mangiare uva ipotensiva, pane anti-tumorale, carne antinfluenzale, bevande alla frutta con profilassi immunologica. β (Cristina Pozzi future maker e amministratore delegato di Impactscool).
E i ristoranti ?
Saranno automatizzati, faranno ampio ricorso allβintelligenza artificiale, alle analisi biometriche e del DNA, ma dobbiamo stare attenti perchΓ© se concediamo la possibilitΓ di accedere ai nostri dati verranno a conoscenza di moltissime informazioni sulla nostra salute sulla vita lavorativa e privata e non potremmo mai essere certi sulla loro politica della privacy. I ristoranti saranno cosΓ¬ ghiotti di questi dati che alcuni serviranno la cena gratis in cambio di dati. Quindi o avremo il nostro personale robot che ci consiglierΓ oppure dovremmo far attenzione alla affidabilitΓ del ristorante in termini di privacy prima di sedersi al tavolo.
LE PAROLE DEL FUTURO
Transgenico: un organismo nel cui patrimonio genetico Γ¨ stato inserito uno o piΓΉ geni estranei ((OGM) oppure dove un gene Γ¨ stato modificato mediante tecniche di ingegneria genetica. Eβ cosΓ¬ che si produce la resistenza agli antibiotici. La differenza fra DNA naturale e quello modificato Γ¨ che il secondo, il transgenico quindi anche i vegetali e animali OGM, trasmettono casualmente i patrimonio genetico, con continui salti nel buio, il DNA naturale lo trasmette casualmente, con un controllo seppure non completo di quello che avviene e con piccoli spostamenti generazionali.
Una conseguenza drammatica del DNA transgenico Γ¨ che si puΓ² trasmettere anche a specie lontane e non a colture della stessa specie dellβoriginale. Per questo non puΓ² coesistere coltura originale e transgenica. Per questo lβItalia fa bene a bloccarle e dovrebbe essere comunque obbligatorio che nelle etichette fosse segnalata obbligatoriamente la coltura transgenica.
Β Rosanna Tempestini