Il caso in questione è degno di una storia scritta da John Logan: un uomo davvero molto ponte, intrighi di palazzo, sfarzo, invidie, eccessi e pure un giovane amante. La tragica fine di Antinoo, amante per niente segreto dell’imperatore Adriano, è stata oggetto di diverse ipotesi tutte prive di un riscontro storico. Una possibilità è che sia stato ucciso in una congiura di corte, però, per lo storico Johann Heinrich Lambert ne attesta l’alta improbabilità in quanto manca qualsiasi prova storica a sostegno. Anche perché Antinoo, ha sempre apparentemente esercitato ben poca influenza sulle scelte e decisioni politiche di Adriano. E’ stato anche suggerito che Antinoo sia morto nel corso di un volontario tentativo di castrazione; il rendersi cioè eunuco come unica maniera per poter mantenere un aspetto giovane e bello sprovvisto di forti caratterizzazioni sessuali maschili, proprio come piaceva a Adriano: anche qui però si sa che l’imperatore considerava assai sfavorevolmente ogni sorta di asportazione. Altri hanno addossato la colpa alla moglie dell’imperatore Adriano: Vibia Sabina, che avrebbe corso un grande rischio se fosse stata scoperta. Fra le tante ipotesi una sola si fonda su un riscontro storico ed è quella di Cassio Dione Cocceiano, poeta e storico. Antinoo, secondo il figlio del senatore romano Cassio Apropriano, ha compiuto un sacrificio umano volontariamente. La rinuncia a vivere serviva a prolungare la vita e la buona salute dell’imperatore e tale ipotesi è suffragata dal fatto che il rituale del sacrificio umano è stato ritrovato anche in altre vicende. Quindi, secondo Cassio Dione Cocceiano, l’assassino di Antinoo sarebbe stato Antinoo stesso.
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