Parte la sperimentazione a Ferrara
Nella corsa al vaccino, la piccola Repubblica di San Marino ha fatto il pieno di Sputnik con l’arrivo all’Ospedale di Stato di 37.000 dosi di siero russo: 18.500 destinate alle prime somministrazioni e altrettante alle seconde iniezioni che vanno ad aggiungersi a quelle già stoccate (non solo Sputnik ma anche Pfizer, che viene somministrato già ora ai minorenni over 16) e a quelle già somministrate e che, a grandi linee, coprono numericamente l’intera popolazione residente. Si tratta del carico più abbondante di siero russo arrivato nel piccolo stato. Il totale delle vaccinazioni somministrate dall’inizio della campagna (cominciata a fine febbraio) fino alle ore 13 di ieri è di 13.832 dosi somministrate. 8.830 le persone vaccinate con la prima dose e 5.002 con anche la seconda dose. Il 57,4% dei vaccinati sono donne e il 43,6% sono maschi. Lo Sputnik V, considerato sicuro ed efficace da riviste di settore come la britannica “The Lancet”, non è stato approvato da Fda ed Ema, enti cui solito San Marino fa riferimento in materia di approvazione di farmaci e vaccini. L’approvvigionamento delle dosi era invece stato garantito da un’intesa sottoscritta dalla Segreteria di Stato con il fondo sovrano russo, responsabile della distribuzione dei vaccini Sputnik. Nei dettagli era stato stipulato un protocollo anche con un ente certificatore russo, l’Istituto Nazionale Nikolai Gamaleya di Mosca, per superare il “vulnus” della mancata certificazione di Ema e Fda. Formalmente a San Marino la campagna è partita lunedì 1 marzo e nei primi tempi saranno somministrate 400 dosi al giorno di vaccino.