MENTANA – Dopo la riqualificazione dei volontari, i baby vandali danneggiano la piazza

L’associazione Arca torna con degli psicologi per capire il loro disagio

Tre interventi di pulizia e sistemazione, vanificati dai soliti vandali. C’è stato parecchio sconforto giovedì scorso 17 giugno tra i volontari dell’Arca che da settimane si stanno adoperando per la riqualificazione di piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa a Mentana. Il giorno prima qualche vandalo ha danneggiato le piantine appena installate. Spaccato nuovamente anche il vetro protettivo e caratteristico che si trova sulla piazza e che mostra la parte sotterranea.
Il primo intervento da parte dei volontari dell’associazione Arca è datato 14 marzo con la pulizia della fontana che si trova al centro della piazza, il secondo è del 17 aprile con l’installazione di fiori e piante nelle aiuole e il terzo insieme all’Unsi con la pulizia del monumento dedicato al Generale ucciso da Cosa Nostra e lo spostamento di un’aiuola.
L’associazione Arca ha voluto dare subito una risposta al gesto.
“Siamo andati a ripiantare e ripulire il giorno dopo – spiega Annalisa Cipriano, presidente dell’associazione, insegnante di educazione fisica di professione – Non ci siamo limitati a questo, perché volevamo capire se queste piante davano fastidio alle due o tre comitive che si riuniscono in piazza e giocano a pallone, perché stavano proprio in mezzo come una linea di confine. Così siamo andati insieme a una psicoterapeuta che fa parte dell’associazione e faremo lo stesso mercoledì 23 giugno alle ore 18. La maggior parte di loro ci ha detto di no e che il pallone era finito lì per sbaglio, ma è chiaro che non è così perché alcune piante sono state sradicate con le mani. Poi quando finisce il pallone si vede proprio che calpestano le aiuole di proposito. Tuttavia alcuni ci hanno aiutato a ripiantarle e sono sembrati sinceramente dispiaciuti per quanto era successo”.
Nei giorni scorsi il presidente ha protocollato una richiesta alla Polizia Locale per poter visionare le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza, per individuare i responsabili.
“Non crediamo nella repressione, piuttosto vogliamo capire il loro disagio – prosegue il presidente dell’associazione – Questi ragazzi hanno tra i 10 e i 13 anni e stanno tutti in piazza da soli, senza genitori. Sembrano annoiati, ci hanno raccontato che la sera devono accendere i cellulari per vederci perché non ci sono lampioni, che vorrebbero un campo da calcetto. Abbiamo lanciato l’idea di organizzare dei tornei in piazza e mi sono sembrati entusiasti. Mentre stavamo lì a fargli domande, tre ragazzine hanno finito il loro pacchetto di patatine e lo hanno buttato per terra. Non penso che a Mentana ci sia disagio sociale o povertà educativa, ma semplicemente maleducazione che non deve avere il sopravvento”.

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