‘Ti seguo ma non ti voto’

Influencer alla prova su quanto contano

Mentre nel nostro paese impazza il dibattito sul disegno di legge Zan – nel senso che l’avvitamento di PD, 5st e gli altri è al massimo – non poteva mancare la calata degli influencer. Potevamo farne a meno? Certo che no!

E poi ha ragione Fedez. “Se altri imprenditori famosi si occupano di politica, come Berlusconi e De Benedetti, perché non posso farlo io?”
Bisognerebbe che ci fosse qualcuno che informasse il cantore che i personaggi menzionati – a ragione o torto – hanno creato dei sistemi di pensiero – condivisibili o meno. Non si sono mai pronunciati nello specifico di un dispositivo di legge se non erano loro stessi parte in causa.
Quindi, si desse una regolata Fedez. Se canta per la nostra ricreazione, va bene. Se deve dare la lezione, allora si deve preparare e farsi assumere come docente.
La capacità, in genere (stavolta è il caso di dirlo), di stare sull’onda che va e di surfarla fa parte del loro mestiere.
Bravo chi l’onda riesce a sollecitarla.
Ma come è stato detto in diverse circostanze, avere le simpatie degli altri e sollecitarne sempre di nuove non si traduce necessariamente in consenso.
Staremo a vedere l’influenza degli influencer sul Disegno di legge Zan. È probabile che si riduca in boomerang perchè sollecitato da chi siamo abituati a seguire nei minuti di ricreazione. Quando si deve decidere su materie serie di va da quelli bravi o si studia. E sono queste due cose che gli italiani non sono più abituati a fare.

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