I criminali telematici chiedono un riscatto per decifrare i file criptati perché minacciano la diffusione dei dati
L’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica già a marzo aveva dato il suo allarme. Grandi imprese nel 2020 sono state vittime di questi attacchi. Sono la Campari e Snaitech. È chiara quindi che l’emergenza deve interessare i massimi allerta delle forze dell’ordine, non può essere relegata alla polizia postale. Esiste quindi un problema ‘sicurezza’ che non riguarda solo i beni materiali oppure si debbono considerare a pieno titolo con lo stesso ordine di valore le informazioni riservate di un’azienda come di una singola persona. Ma a non essere ancora ben delineata è la figura-tipo di questi hacker. Da ribelli ai margini della società si sono trasformati in veri e propri estorsori. La tutela della privacy da un problema di diritti del singolo è diventato una vera e propria violazione che riguarda i beni effettivi della persona.