Il grave errore di Netflix nel documentario su Schumacher

Netflix dovrebbe imparare dal fotografo Ercole Colombo, che ha rifiutato una montagna di dollari per non mostrare le tragiche scene di Ayrton Senna al Tamburello

Partiamo da una certezza il più grande pilota di Formula Uno della storia non esiste e come dice una leggenda di questo sport: Sir Jackie Steward, tre volte campione del mondo degli anni ’70, i titoli “mondiali non si contano ma si pesano”. Esiste però il gotha della massima formula dove solo i grandissimi hanno accesso e con Jim Clark, Gilles Villeneuve, Niki Lauda, Alain Prost, Nelson Piquet, Sebastian Vettel, Ayrton Senna e Lewis Hamilton trova posto naturalmente Michael Schumacher. Il documentario realizzato da Netflix sul fuoriclasse di Kerpen che ha fatto sognare i tifosi del Cavallino con trionfi irripetibili è fatto con dovizia, ma ha un grave “difetto”. Gli appassionati e non solo in questi giorni discuto sulle immagini dell’incidente di Imola ’94 che ha portato via Ayrton Senna, il fuoriclasse brasiliano tre volte campione del mondo. Le immagini del corpo immobile del fenomeno di San Paolo costretto a cure mediche davvero “estreme” prima di salire sull’elicottero hanno sollevato una serie infinta di polemiche e domande. Perché mostrare scene così sconvolgenti in un documentario che non riguarda nemmeno lo straordinario alfiere della Williams Renault? Netflix dovrebbe imparare dal fotografo Ercole Colombo, che ha rifiutato una montagna di dollari per non mostrare le tragiche scene di Ayrton Senna al Tamburello.

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