Dopo l’invasione del Kwait il dittatore iracheno Saddam Hussein sconfitto dagli Alleati con l’operazione “Tempesta del deserto” nel 1991 ritorna a Baghdad, dove nel 2003 viene destituito e successivamente catturato durante la seconda guerra del golfo (la terza per alcuni storici che come primo conflitto considerano la lunga ostilità fra Iran e Iraq negli anni Ottanta del Secolo Breve). Il diciannove ottobre del 2005 inizia il processo presso un tribunale speciale iracheno, assieme ad altri sette imputati, Sadam Hussein viene accusato di crimini contro l’umanità in relazione alla strage di Dujail del 1982 in cui periscono 148 sciiti. Il 5 novembre 2006, il tiranno, viene condannato a morte per impiccagione (come un ladro di cavalli), ignorando la sua richiesta di essere fucilato. Negli anni successivi l’lraq unito sotto Saddam Hussein diventerà una “polveriera” con tante tribù locali a contendersi il territorio, una storia replicata in Libia con la caduta del Colonello Gheddafi sulla scia della “primavera araba”.
FGI