G20, delusione per le conclusioni

I grandi si impegnano a recuperare il grado e mezzo in cui è cresciuta la temperatura mondiale ma non dice quando, resta così un impegno vago

Confermato il target di 1,5 gradi ma sparisce il termine 2050. Lo scrive Reuters e c’è da credergli essendo una delle vere fonti libere in questa kermesse di presidenti e vice dei paesi più industrializzati del mondo. La sensazione è quella della passerella e della proclamazione ufficiale di mere petizioni di principio.

Ma il problema è che se non si aggredisce l’emergenza climatica con degli appuntamenti precisi e delle scadenze le parole restano lettere vuote. Il G20 non può che confermare la mobilitazione generale per combattere il global warming a 1,5 gradi. Servono però impegni stringenti e la capacità di saper regolare i più grandi produttori di anidrite carbonica: la Cina ma oggi soprattutto l’India. E come sarà sostenuto l’incipiente crescita industriale della Cina se per lo più sarà diretta dalla Cina.

Il messaggio subliminale che la Cina riesce a mandare consiste nel fatto di non essere stata presente nel suo massimo esponente che è il presidente in persona, preferendo mandare invece il ministro degli Esteri, non dell’Economia.

La parola delusione non può essere elusa. Rimanere impegnati nell’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 diventa un mero flatus vocis. Anche il riferimento ad azioni significative ed efficaci dei Paesi non serve se non si dice esattamente quali.

Almeno la bozza precedente faceva riferimento ad azioni immediate. Nel documento licenziato a Roma non sussistono i necessari riferimenti a zero emissioni entro il 2050 che prima si era predicato a Parigi e nelle premesse di questo Summit. Oggi la versione che si dà è quella di metà del secolo.

La rettifica di Palazzo Chigi vuole chiarire che questa versione consiste solo nella in una stesura preliminare. Si sta ancora lavorando per gli accordi specifici, ma è curioso che i punti sollevati dalla prima versione in aspettativa siano proprio gli elementi di sostanza.

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