Le mille “vie” dell’Anio Novus

L’acquedotto, aveva il percorso maggiore di tutti gli altri acquedotti dell'epoca: circa ottantasei chilometri

Nella località dell’Osteriola l’Anio Novus (l’acquedotto iniziato da Caligola e terminato da Claudio captava le acque nell’alta valle dell’Aniene, da cui il nome, al quale viene aggiunto l’aggettivo “novus” per distinguerlo dall’altro acquedotto Anio, di circa tre secoli più antico) si biforca: un tratto si dirige verso le Colline di Monitola, un secondo verso via Empolitana. Ricordiamo che l’Anio novus aveva il percorso maggiore di tutti gli altri acquedotti dell’epoca: circa ottantasei chilometri, di cui circa 73 km sotterranei e circa 14 in superficie. Il tratto che per lungo tempo si è conservato meglio è quello che supera il fosso dell’Empiglione. Un tempo sul Colle dello Stoino, dove correva infossato, l’Anio Novus scendeva sul versante occidentale della campagna romana e in località “Gericomio” si ricongiungeva con l’altro braccio che dopo aver girato il Colle Rispoli fluiva verso questo luogo.

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FGI

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