Tivoli. L’Alcatraz del 1579

Nel “carcere criminale” le condizioni erano disumane

Nei secoli passati a partire dal 1579 i locali, lato nord, del piano terra di Palazzo San Bernardino vengono destinati a carcere. L’edificio era diviso in due gruppi il “carcere civile” e quello “criminale”. Nel primo le condizioni erano davvero molto pessime con stanze dotate di scarsa illuminazione e senza giacigli. Nel “carcere criminale” le condizioni erano, invece, disumane. Nel 1581, mentre a Firenze viene pubblicato il primo dizionario italiano della storia, è costretto ad intervenire per via della crudele condizione dei detenuti il vescovo Annibale De Grassi. Il religioso obbliga l’utilizzo dei giacigli di paglia e la possibilità per i carcerati di poter disporre su richiesta di un confessore. Inoltre, De Grassi offre ai carcerati la comunione e anche la possibilità di ascoltare la Santa Messa attraverso una grata. Alla fine dell’800 il carcere tiburtino esisteva ancora e come per il celebre carcere americano sono pochissimi i carcerati riusciti a fuggire.

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FGI

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