TIVOLI – Lei lo lascia, lui posta su Facebook le foto intime: arrestato

La Polizia blocca l’escalation di un 32enne: in carcere per botte, stalking e revenge porn

Quando stavano insieme non erano mancate minacce di morte e vessazioni. Ma quando lei lo ha mollato, lui l’ha pedinata, aggredita e infine ha postato foto e video in atteggiamenti intimi sui social network.

Così gli agenti del Commissariato di Tivoli hanno arrestato A. D. M. 32 enne residente a San Polo dei Cavalieri per stalking e revenge porn.

All’esito delle indagini coordinate dal “Gruppo uno” della Procura di Tivoli, gli agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia cautelare in carcere emesso dal GIP del locale Tribunale.

Secondo un comunicato stampa della Procura tiburtina, per più di un anno e mezzo – sia durante che dopo la fine della loro relazione – l’uomo ha letteralmente soggiogato la sua ex compagna, al punto da indurla a rivolgersi agli investigatori della Polizia di Stato sperando – erroneamente (come dimostra la prassi) – che l’uomo smettesse di tormentarla.

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Stando a quanto accertato dai poliziotti, il 32enne era accecato dalla gelosia e dall’ossessiva volontà di controllo della donna, senza riconoscerle alcuna dignità e libertà come persona, fino a spingersi a condotte violente, minacciose e persecutorie, connotate da un progressivo e pericoloso aumento di intensità.

Paradigmatica, anche in quest’ultimo caso, è risultata la lunga sequela delle azioni denunciate, interrotte solo dall’applicazione della misura cautelare.

Durante la relazione, continuo era il controllo del cellulare, dei profili social e dei diari della ragazza, costretta a rispondere giorno e notte al telefono, di cui doveva tenere sempre acceso il microfono, così privata anche del sonno.

Aggressioni fisiche e insulti anche in strada, minacce e, immancabile in casi come questo, l’isolamento della donna dai suoi affetti, costretta a non frequentare più l’università, le amiche ed i parenti, anche in occasione di feste di famiglia.

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Ancor più grave, il controllo ossessivo dell’uomo sulla donna si estendeva anche al regime alimentare.

Al termine della relazione poi, innumerevoli le mail di minaccia, anche di morte, gli appostamenti nei pressi dell’abitazione della vittima e l’invio di foto dei luoghi da lei frequentati, con tentativi di accesso ai suoi profili social con falsi account Facebook e Telegram, attraverso i quali pubblicava e diffondeva immagini di nudo della giovane ricevute durante la relazione sentimentale.

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