GUIDONIA – Antonio Conti, addio al Prof amato dagli studenti

Tiburtino, insegnò per 25 anni alla scuola media “Leonardo da Vinci”. Le testimonianze dei suoi ragazzi

Avrebbe compiuto 76 anni oggi, mercoledì 22 giugno, il Professor Antonio Conti, storico insegnante di Lettere, Storia e Geografia alla scuola media all’istituto “Leonardo Da Vinci” di Guidonia, ma il docente amato dagli studenti è scomparso lo scorso 7 giugno, dopo una breve malattia scoperta otto mesi prima.

Nato e cresciuto a Tivoli, Antonio Conti fin da piccolo coltivò una grande passione per lo sport e per il calcio che lo portò ad essere prima allievo e poi allenatore della “Braschi”, una gloriosa squadra di calcio di un quartiere di Tivoli nata dalla volontà e dal sacrificio di un gruppo di amici.

Diplomato all’ISEF di Napoli, nel 1972 il Professor Conti fece il suo ingresso nel mondo della scuola, dapprima come insegnante di Educazione Fisica negli istituti di San Gregorio, Villa Adriana, Vicovaro e Tivoli.

Laureatosi successivamente in Lettere all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulla storia delle esplorazioni archeologiche del Turkestan orientale, iniziò la sua lunga e fortunata carriera come docente di Lettere, Storia e Geografia all’istituto Leonardo Da Vinci di Guidonia nel 1982, l’anno in cui gli alunni si trasferirono dagli uffici del Palazzo comunale di piazza Giacomo Matteotti all’interno dell’attuale plesso di via Giulio Douhet.

Va in pensione nel 2007, dopo sollecitazione del Provveditorato agli Studi perché no, lui quella cattedra non voleva proprio lasciarla! La moglie Marilena, la figlia Federica e il figlio Matteo sorridono nel raccontare che il loro papà, anche quando non era più giovanissimo, uscito da scuola prendeva un libro e cominciava a studiare, perché il giorno successivo avrebbe dovuto spiegare una lezione ai suoi ragazzi.

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Uomo tutto d’un pezzo, con la camicia sempre stirata, i baffi pettinati e la sua ordinatissima ventiquattr’ore; all’apparenza austero e severo, ma con un cuore pronto ad accogliere ciascuno dei suoi alunni.

Nei momenti successivi alla sua morte, le testimonianze d’amore dei suoi alunni non sono tardate.

Un uomo eccezionale, un professore preparato, severo e affettuoso… gli importava sul serio di ognuno di noi – ricorda Bianca Petrellami auguro che mio figlio possa incontrare un maestro come lui”.

Rara gentilezza, educazione, correttezza, educazione, mancherà tantissimo…”, continua Federica Mattei.

Roberto Galdieri scrive: “Professor Conti, tremavano i muri quando si arrabbiava lui e infatti nella sua classe non volava una mosca! Vorrei tornare in quella classe perché dopo di lui ho avuto tanti professori, ma solo uno è il Maestro di vita che mi ha reso forte e che non ringrazierò mai abbastanza“.

Anche i suoi colleghi, tantissimi accorsi al suo ultimo saluto celebrato giovedì 9 giugno nella chiesa di San Francesco a Tivoli, ricordano l’uomo buono, onesto, disponibile anche alla battuta e alla risata. Ma soprattutto, un Professore amante fino all’inverosimile del Sapere e della trasmissione del Sapere alle nuove generazioni.

Il Professor Giovanni Paradiso, Preside della Leonardo da Vinci negli anni in cui il Prof Conti era Vicepreside, durante la celebrazione nella chiesa di San Francesco lo ha descritto come “Gran signore dal parlare pacato e saggio, col cuore sempre pronto a donare, incrollabile nella fede, non aveva eguali: era il punto di riferimento dell’intero istituto”.

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Vorrei che chi legge questo articolo – commenta Marianna Montelucci, sua alunna dal 1995 al 1998 – possa pensare che ancora esistevano uomini dediti alla Passione per la Cultura. Uomini onesti che lavorano per passione e responsabilità.

Vorrei che la Scuola possa incarnare il modello di Conti per offrire ai suoi studenti una conoscenza a 360 gradi del piacere della scoperta.

Al termine degli esami di terza media nel 1998, il professore ci chiese se avessimo voluto frequentare con lui un corso gratuito di Latino per tutto il mese di Luglio. Qualcuno di noi acconsentì. Al termine, incidemmo una targa da donare al Prof che recitava in un latino ricostruito da noi studenti la seguente frase: “In Saecula Saeculorum, meminisse iuvabit”, ossia Per sempre Gioverà Ricordare. Questa targa è stata esposta per 25 anni sulla piccola scrivania del Professore.

Ci piace pensare che lui, guardandola, si fosse sempre ricordato dei suoi studenti, così come ognuno di noi si ricorderà di lui, per sempre. Con la speranza che l’esempio del Professor Conti sia una spinta per le nuove generazioni ad amare il sapere e la cultura come ha fatto lui.

Con garbo, gentilezza ed onestà intellettuale che hanno contraddistinto un uomo di rara bellezza d’animo”.

 

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