GUIDONIA – Apre il Tmb, il Comitato di Quartiere diffida il sindaco Gualtieri

Comunicato stampa del Comitato "Insieme per Colle Fiorito" e del Coordinamento Cittadini del Lazio

Dal Comitato di Quartiere “Insieme per Colle Fiorito” riceviamo e pubblichiamo:

“Il Comitato di Quartiere “Insieme per Colle Fiorito” ed altre 12 associazioni, riunite nel Coordinamento Cittadini del Lazio, hanno firmato una pec di diffida inoltrata il 21 Luglio al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

La richiesta è di revocare immediatamente l’ordinanza propedeutica all’apertura dell’impianto Tmb del gruppo Cerroni, mai entrato in attività finora. Il punto centrale che viene contestato al sindaco è il fatto di aver disposto l’ordinanza ignorando di fatto l’interdittiva antimafia che pesa sugli impianti del gruppo Cerroni da quando nel 2014 fu aperta un’inchiesta per associazione a delinquere.

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Appare in totale contrasto con qualsiasi dettato normativo che un sindaco si possa sostituire illegittimamente ai poteri commissariali in ambito di interdittiva antimafia.

Importante anche il punto sull’approvazione in Regione Lazio della legge sugli Egato, che prevede un ambito territoriale ottimale a sé stante per Roma. La Capitale sulla carta dovrebbe chiudere il ciclo rifiuti sul suo territorio, non altrove.

Ricordando inoltre che tale Tmb sorge su un territorio che, per la presenza della discarica, sconta già l’inquinamento della falda acquifera e il superamento del quantitativo di metalli pesanti presenti nel terreno. Ragion per cui è stato chiesto anche alla Regione Lazio di inserire il parco dell’Inviolata nelle aree “a grave rischio ambientale” come prevede la legge regionale 13 del 2019.

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Il Tmb di Guidonia, in conclusione, è stato autorizzato con un atto che è oggi al centro di un processo che vede tra gli imputati Manlio Cerroni e Flaminia Tosini, ex dirigente della direzione rifiuti della Regione Lazio. Secondo l’accusa, nel rilasciare l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) non venne chiesto il parere al ministero della Cultura (che sull’area, una porzione di agro romano, ha apposto un vincolo nel 2016) né di Autostrade per l’Italia.

Un atto illegittimo per la Procura”.

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