GUIDONIA – Maltratta compagna e figlia e fugge all’estero, beccato per un selfie

Un 41enne romeno rintracciato in Belgio dalla Polizia di Tivoli: per 18 anni ha picchiato brutalmente la convivente

Per non finire in carcere da sei mesi si era reso uccel di bosco e attraverso una rete di parenti si spostava da un Paese all’altro dell’Europa.

A incastrarlo è stato un selfie postato sul suo account personale di Facebook: il panorama sullo sfondo è stato infatti riconosciuto dai poliziotti che lo hanno rintracciato in Belgio.

Così ieri, martedì 6 dicembre, gli agenti del Commissariato di Tivoli, unitamente al personale dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, hanno dato esecuzione alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di D. I., un 41enne romeno residente a Guidonia Montecelio e latitante dal mese di giugno 2022.

L’uomo è accusato di reiterati maltrattamenti familiari nei confronti della convivente, una comnnazionale di 35 anni e della loro figlia di 7 anni 7.

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Secondo quanto accertato dai poliziotti del Pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato, coordinati dal “Gruppo uno” della Procura della Repubblica di Tivoli, da circa 18 anni l’uomo maltrattava la compagna, alla presenza della bambina, sottoponendola a continue gravi vessazioni fisiche e morali ed instaurando così un sistema di vita familiare abitualmente doloroso e avvilente, provocando nella vittima un forte stato di assoggettamento e paura oltre che a ripetute lesioni fisiche.

La donna, all’apice dell’ennesima aggressione aveva trovato il coraggio di denunciare il compagno, raccontando ai poliziotti che dagli inizi della convivenza l’aveva sempre picchiata brutalmente, maltrattata, perseguitata, insultata e minacciata.

Il tempestivo e sinergico intervento del personale del Commissariato e della Procura di Tivoli permetteva di constatare le gravissime condizioni in cui versavano la donna e la figlia a causa delle condotte maltrattanti.

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Così, sulla base degli elementi raccolti, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli su richiesta della Procura ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

Ma quando a giugno scorso i poliziotti si erano presentati nella sua abitazione per condurlo a Rebibbia, il 41enne si era già reso irreperibile.

A quel punto è iniziata una caccia all’uomo che prima si era rifugiato in Romania, quindi in Germania e infine in Belgio. I successivi accertamenti svolti, anche grazie all’analisi del profilo social, permettevano di localizzarlo appunto in Belgio.

Gli investigatori tiburtini hanno dunque delegato l’Interpol per l’esecuzione del mandato d’arresto europeo e la sua estradizione.

Ieri per il 41enne si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia.

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