Succedono “cose belle nella vita”, anzi, come dice l’aforista Agostino Degas: “Non cose, ma persone, situazioni, sentimenti, emozioni” che restano per sempre dentro di noi. E dopo cinquant’anni incredibilmente riemergono, ritornano, si ritrovano.
È accaduto il 16 aprile a Tivoli, in una domenica d’inverno ritardato, ad ex-compagni e compagne del defunto Istituto Magistrale (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Da sinistra: Vincenzo Meucci, Emanuela Martinelli, Felice Righi e Tarcisio Mazzetti
“Cose belle”, dunque. Proprio per ravvivare queste amicizie e questi ricordi, ieri presso il ristorante del “Parco Laghi dei Reali” a Tivoli, si sono ritrovati una quarantina di ex-studenti e ex-studentesse della Sezione B che hanno frequentato, più o meno insieme (allora si bocciava da matti e si cambiava facilmente Sezione), dall’anno scolastico 1965-66 all’anno scolastico 1970-71.
Da sinistra: Isabella Battisti, Alfredo Franceschilli e Marco De Angelis
Questo magnifico ed emozionante raduno, che ha visto pure riabbracciarsi amici e amiche di banco dopo più di cinquant’anni, è stato possibile concretizzarlo grazie alla caparbietà e all’impegno soprattutto di Claudio Alfei, deus ex machina, e di un apposito Comitato costituitosi il 17 dicembre 2022 e comprendente ex-studenti di vari paesi del comprensorio (Artemio Tacchia, Marco De Angelis, Giorgio Brancazi, Giuseppe Ventura e Settimio Pelosi), nonché dalla fattiva collaborazione di Francesco Bartolini e Rita Di Marcello.
Da sinistra: Emanuela Martinelli, Giuliana De Angelis e Vincenzo Stazi
Il Comitato, grazie al Gruppo Ex-alunni Sezione B Ist. Magistrale “I. d’Este” Tivoli – dove si postano foto, ricordi, documenti privati e collettivi tutti riferiti agli anni scolastici citati – creato su Facebook e agli elenchi degli alunni presenti in un Annuario pubblicato in quegli anni dall’Istituto Magistrale, ha rintracciato una cinquantina di ex-studenti, molti dei quali entusiasticamente hanno aderito all’iniziativa.
Altri, per vari motivi, non hanno potuto partecipare, augurandosi di poterlo fare in futuro. Presso la location “Parco Laghi dei Reali”, ad ogni partecipante il Comitato ha donato un quadretto con la foto riproducente un bellissimo e simpatico disegno creato per l’occasione (e per impreziosire la torta) da Francesco Bartolini e, alle signore, anche rose rosse.
Il gruppo degli ex alunni dell’Istituto Magistrale “Isabella d’Este” di Tivoli
Una curiosità: cosa hanno consumato i simpatici “vecchietti” magistrali?
Aperitivi in terrazza vista laghetti; saporiti antipasti (lonzino stufato, ortaggi marinati, prosciutti, formaggi); abbondanti e delicati primi (fettuccine ai funghi porcini e ravioloni); ottimo tronchetto di suino con ratatouille di ortaggi; torta speciale “Sezione B”.
Vini? Chardonnay del Lazio e Montepulciano d’Abruzzo. Banchetto perfetto, visto che anche i nostri antenati ritenevano che dove fervet olla, vivit amicitia (bolle la pentola, vive l’amicizia).
Da tempo, esattamente dall’anno scolastico 1998-99, quando sono stati soppressi i corsi di studio ordinari (Decreto Interministeriale 10 marzo 1997.
Le Magistrali in Italia furono create con Regio Decreto numero 1054 del 6 maggio 1923, modificato nel 1940 e nel 1952), l’Istituto Magistrale Isabella d’Este di Tivoli ha cessato di abilitare un centinaio circa di insegnanti l’anno.
Docenti che poi sono andati ad occupare i posti di insegnamento nelle scuole dell’Infanzia (ex- Materna) e Primaria (ex-Elementare) o, dopo la laurea, hanno svolto la loro professione nelle scuole Secondarie di primo e secondo grado situate del vasto territorio della Valle dell’Aniene ed oltre.
Ovviamente non tutti/e hanno insegnato o diretto nelle scuole pubbliche e private, la gran parte dei diplomati magistrali ha preso strade diverse, impieghi e professioni dignitose e gratificanti.
Il “glorioso” Magistrale – anche se considerato ingiustamente “inferiore” ai più blasonati Licei – ha formato maestri e maestre provenienti non solo da Tivoli e Guidonia e dalle rispettive frazioni, ma soprattutto dai piccoli paesi della Sabina (Palombara Sabina, Marcellina, Sant’Angelo Romano, Moricone, Monteflavio), dell’Empolitana (Castel Madama, Sambuci, Pisoniano, Poli, San Vito, Casape, Rocca Santo Stefano, Gerano, Cerreto, Ciciliano, San Gregorio), della media valle dell’Aniene (San Polo, Vicovaro, Mandela, Roviano, Arsoli, Riofreddo, Vallinfreda, Vivaro, Camerata), del Carseolano (Carsoli, Pereto, Oricola) e della lontana valle del Turano (Collalto, Leofreni, Turania, Nespolo), ed ha comunque centrato appieno la sua missione pedagogica e culturale contribuendo alla formazione di migliaia di bambine e bambini del comprensorio.
Oggi anch’esso ha assunto lo status di Liceo, e più propriamente Liceo delle Scienze Umane e Linguistico, continuando ad occupare gli stessi edifici in Largo Giovanna Baja.
Tra le Sezioni A-B-C-D-E-F (le ultime due formate nella metà degli anni Sessanta), nell’Isabella d’Este ce n’era solo una mista che aveva il corso completo dalla prima alla quarta: la B.
Classi complicate, anche difficili da gestire (in Ia, ad esempio, 38 iscritti nel 1965 e 36 nel 1966) da parte dei professori, soprattutto negli anni della contestazione giovanile e delle riforme scolastiche. Ma classi dove sono maturate amicizie forti tra ragazze e ragazzi, molte delle quali sono durate negli anni.