Un lutto imbarazzante per vescovo e sindaco

Un figlio di Tivoli muore per una gragnuola di cazzotti ma i massimi esponenti della città si esprimono con frasi di circostanza

Una storia sbagliata. Una maledetta fine per Alessandro Castelluccio sulla quale tutta la città esprime rabbia! Un lutto cittadino dichiarato di fatto dagli stessi cittadini che lo esprimono a chiare lettere ovunque possono: sui Social, nelle conversazioni, a Tivoli non si parla d’altro …

Eppure il sindaco di Tivoli appare cauto e non riesce a stringere l’intera città in un accordo solidale. Ma la stessa cosa avviene da parte del vescovo!

Il sindaco dirà: ogni parola più incisiva sarebbe incauta perché i carabinieri stanno ancora effettuando le indagini. Ma qui nessuno chiede di esporsi sul fatto in sé bensì sulle condizioni materiali in cui certi fatti possono avvenire. Qui si chiede al sindaco di dare una risposta all’indignazione dei tiburtini ancora increduli sul fatto che possa esser successo a Tivoli! Li abbiamo ascoltati: non ci stanno a far passare Tivoli per una comunità in cui possono succedere fatti come questi.

(Alessandro reclama il silenzio perché non riesce a dormire dal frastuono delle persone fuori al bar davanti casa. Esce. Nasce la discussione. Una lite con un cittadino di nazionalità romena che ha la peggio. Intervengono altri suoi connazionali che sottopongono Alessandro a una gragnuola di colpi che dopo qualche giorno determinano il suo decesso in ospedale).

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Qui ci sono problemi di ordine pubblico di cui il sindaco è massimo responsabile nella città. Qui c’è un problema grande con la comunità romena che probabilmente non è stata mai integrata nelle politiche sociali. Ma soprattutto c’è il problema di recepire lo stesso sentire dei propri cittadini. E anche se il sindaco deve esser un momento di razionalità non può astenersi dall’affrontare la drammaticità di una storia come questa. La Superba con la sua vita plurimillenaria deve ritrovarsi anche per un livello di civiltà che attualmente la cronaca di questi giorni smentisce. Ed è anche questo un fallimento del sindaco!

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Imbarazzanti anche le poche parole circostanziate del vescovo. Il rappresentante della cristianità avrà gioco facile nel dire che le sue parole potrebbero offendere una comunità, quella romena, comunque facente parte della cristianità.

Ma nel suo richiamo a un nuovo spirito di fratellanza non è richiesto di prendere parte. La vicenda di Alessandro si commenta da sé. Non c’è bisogno di ulteriore esecrazione. Però un messaggio rivolto agli assalitori perché si decidano a redimersi, affinché chiedano perdono ai familiari e a tutta la città, e in questo modo possano superare la loro colpa originaria. E’ un’esortazione che un buon cristiano dovrebbe fare.

Niente di tutto questo abbiamo letto o ascoltato. Il senso profondo della comunità di Tivoli sta solo nella sua comunità. Tra la gente in carne e ossa che la vive. Non c’è rappresentanza che possa fornire un lume in più ai tanti lumi che le persone possono dare.

 

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