I reati ipotizzati sono corruzione, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture nell’ambito di appalti per il rifacimento del manto stradale.
Per questo stamane, mercoledì 13 novembre, la Guardia di Finanza di Roma ha effettuato una serie di perquisizioni, anche in Campidoglio, nell’ambito di una indagine coordinata dal procuratore aggiunto della Procura di Roma Giovanni Conzo sulle gare per il rifacimento delle strade della Capitale e su un giro di presunte tangenti.
Il fascicolo ruota attorno alla figura di Mirko Pellegrini, 46enne imprenditore di Frascati e dominus di una rete di società, tra le quali “La Fenice srl”, “Ellepi srl”, “Cogefen srl”, “Road 95 srls” e “L.D.P Strade srl”.
Quest’ultima è la ditta alla quale Astral ha assegnato la commessa del valore di quasi 5 milioni di euro per «interventi sul sistema viario regionale per la sostenibilità della manifestazione sportiva Ryder Cup, in ottica di miglioramento della capacità e della fruibilità delle dotazioni infrastrutturali».
In particolare, “L.D.P Strade srl” si era aggiudicato col 35% di ribasso l’intervento di manutenzione straordinaria sulla viabilità locale nei comuni di Fonte Nuova, Guidonia, Mentana, Monterotondo e Tivoli nell’area tra GRA e l’autostrada A1 in previsione del Campionato mondiale di golf tenutosi dal 26 settembre al primo ottobre 2023 presso il “Marco Simone Golf & Country” di Guidonia Montecelio.
Secondo gli investigatori, Mirko Pellegrini sarebbe «promotore e organizzatore e capo di una associazione» per delinquere finalizzata «alla commissione di una serie indeterminata di reati – turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione, riciclaggio ed autoriciclaggio – tra l’altro volti a perseguire illecitamente contratti d’appalto di lavori di asfaltatura da Roma Capitale e da altri enti pubblici».
Inoltre, si ipotizza che abbia ottenuto commesse anche «attraverso la formazione di falsa documentazione contabile».
L’indagine condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma riguarderebbe anche fondi per il Giubileo.
Tra gli indagati anche funzionari di Roma Capitale e agenti di polizia stradale, sospettati di essere a libro paga dell’imprenditore per “pilotare” gli appalti per lavori di manutenzione delle strade.
Gli inquirenti ipotizzano che l’imprenditore avrebbe risparmiato sui materiali, a cominciare dal bitume usato per l’asfalto: ne sarebbe stato applicato solo uno strato sottile, col risultato che in pochissimo tempo il manto stradale si sfaldava.