TIVOLI - Un’altalena per i bambini speciali in ricordo di “Annarella”

Acquistata con una raccolta fondi: si realizza il sogno di ex medici e infermiere dell’ospedale

Si è spenta 34 anni fa, ma il suo ricordo è rimasto sempre indelebile.

E nel suo nome si sono mossi medici, infermiere, volontari, ex pazienti e semplici cittadini.

Anna ha vissuto tanti anni nel Reparto Pediatria dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli

Si chiamava Anna, per tutti era “Annarella”.

Nel reparto di Pediatria dell’Ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli pazienti, infermiere e medici non hanno mai dimenticato quella bambina in carrozzina dolcissima, intelligente e coraggiosa a tal punto da tranquillizzare gli altri.

A distanza di tanti anni dalla scomparsa, il suo ricordo si è trasformato in un sogno, il sogno di donare una altalena per disabili intitolata ad Anna ed una opportunità di utilizzo per i bambini “speciali” (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

L’altalena acquistata in nome di “Annarella” è installata nei giardini Garibaldi a Tivoli

L’altalena, costata circa 5 mila euro, è stata installata e verrà inaugurata giovedì 17 aprile alle ore 11 all’interno del parco giochi di Piazza Garibaldi, al Centro di Tivoli.

Ad annunciarlo sono gli amministratori del gruppo Facebook “Sei di Tivoli se…” da dove martedì 8 ottobre 2024 era iniziato il tam tam finalizzato ad una raccolta fondi per l’acquisto della struttura da parte de “Il Sogno Onlus”, associazione nata per volontà del dottor Carlo Ricci e di altre sostenitrici del progetto come le ex infermiere del Reparto Pediatria Nicolina Boccolini, Lillia Poggi, Teresa Calabrese, Raffaella Giannone, Alda Terenzi e Monica Melania Martone.

“Grazie alla meravigliosa iniziativa iniziata mesi fa dagli operatori sanitari dell’epoca, che si sono presi cura di Anna fino alla sua prematura scomparsa – scrivono gli amministratori del gruppo Facebook “Sei di Tivoli se…”Grazie alla generosità di tutte le persone che hanno raccolto l’invito a donare una parte della cospicua somma di cui c’era bisogno, tramite il nostro gruppo “Sei di Tivoli se…”!

Grazie al Comune di Tivoli che ha dato autorizzazioni necessarie e a Francesco, il gestore del parco giochi, che ha dato massima disponibilità.

Quando le azioni si fanno in sinergia c’è più soddisfazione!”.

“Annarella” è ricordata come una bambina dolcissima, intelligente e coraggiosa che tranquillizzava gli altri

Ad ottobre scorso nel lancio dell’iniziativa gli amministratori del gruppo Facebook “Sei di Tivoli se…” avevano pubblicato una lettera aperta del personale in passato in servizio nel Reparto Pediatria dell’Ospedale di Tivoli per raccontare “Annarella” e lo scopo del progetto in sua memoria.

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“Crediamo che molte persone ricordino Anna, o Annarella come la chiamavano tutti quando girava con la sua carrozzina nel reparto di Pediatria Ospedale di Tivoli; le piaceva salutare e parlare con gli altri bambini ricoverati e li consolava quando dovevano essere sottoposti a terapie “fastidiose”; riusciva a rassicurare persino le mamme preoccupate!

Col passare degli anni, erano diventate frequenti anche le sue “fughe” dall’Ospedale nei soggiorni estivi dell’Unitalsi a Cineto Romano, a San Gregorio, a Mandela o per i pellegrinaggi in treno al Santuario di Loreto o per un breve bagno nella piscina delle Acque Albule o per andare a vedere come era fatta la neve o per passare una notte a casa del suo angelo custode Romana…

Anna non è stata la nostra mascotte ma un Angelo disceso direttamente dal cielo!

Difficilmente la vedevamo lamentarsi…si prendeva la testa fra le manine e soffriva in silenzio.

Siamo soliti, da sempre, riunirci ogni tanto per passare qualche ora insieme ma, nonostante siano passati 33 anni da quando Anna è volata in cielo, il filo rosso che ci tiene uniti è sempre lei!

La piccola Anna a colloquio con Papa Giovanni Paolo II

Tanti episodi potremmo raccontare della sua breve ed intensa vita, uno probabilmente meno noto è quello di un breve colloquio in San Pietro con Giovanni Paolo II che mostra, oltretutto, la sua prontezza di spirito e la sua intelligenza.

Anna è stata portata più volte a San Pietro per la festa della Madonna di Lourdes e… sempre in prima fila; la sua presenza non passava inosservata, neanche al Papa.

Non appena il Papa le arrivò vicino subito allungò la mano e si salutarono.

Il Papa le domandò come si chiamasse e dove viveva ed Anna rispose “Mi chiamo Anna e vivo sempre in ospedale, perché non mi vieni a trovare?”.

Una carezza, un “va bene, va bene” da parte del Papa che passò a salutare i malati vicini.

L’anno successivo Anna era ancora in prima fila.

Il Papa le si avvicinò e le domandò come si chiamasse e lei: “Ma te l’ho già detto l’anno scorso, te lo sei dimenticato? Mi avevi anche promesso che saresti venuto a trovarmi in ospedale”.

Il Papa sorrise e chiese scusa per quella promessa mancata, mentre intorno a loro due era tutta una risata ed un applauso”.

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