È stata presentata oggi pomeriggio, martedì 6 maggio, presso la Biblioteca Comunale di Guidonia Centro, l’associazione “Libere di”, un nuovo presidio civico formato da donne del territorio, impegnate nella promozione della parità di genere e nella diffusione di una cultura della non violenza.
Da sinistra: Stefania Onori, Annalisa Bernardini e Marina Buffetti
Al tavolo dei relatori, l’avvocata Annalisa Bernardini, Presidente della neonata associazione, la Capo Dipartimento della Asl Roma 5 Stefania Onori e la dipendente Asl Marina Buffetti. In un comunicato stampa le fondatrici spiegano che l’associazione nasce dall’esigenza di tradurre consapevolezza e impegno in azioni concrete, con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una società più giusta e inclusiva.
Una società in cui il rispetto tra i generi non sia solo un principio astratto, ma una pratica quotidiana, da coltivare sin dall’infanzia attraverso l’educazione affettiva nelle scuole, il superamento degli stereotipi e la valorizzazione del ruolo femminile in ogni ambito.
La neonata associazione “Libere di” è stata presentata presso la Biblioteca Comunale di via Moris a Guidonia Centro
Le fondatrici, provenienti da esperienze professionali e personali differenti, ma accomunate da un orizzonte valoriale condiviso, sottolineano l’urgenza di un cambiamento culturale profondo: accanto alla doverosa repressione della violenza, serve un’azione educativa e preventiva che insegni l’ascolto, il consenso, l’empatia, e il riconoscimento dell’altro e di sé.
“Secondo i dati del Ministero dell’Interno – spiega l’avvocata Bernardini – nel 2024 in Italia sono state 111 le donne vittime di omicidio, molte delle quali assassinate in ambito familiare o affettivo.
L’ISTAT rileva inoltre che oltre una donna su otto (13,6%) ha subito violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner. Numeri che impongono un’azione sinergica tra istituzioni, scuole, Terzo settore e cittadinanza”.
“Dati agghiaccianti – ha ribadito nella conferenza stampa di oggi pomeriggio l’avvocata Annalisa Bernardini – sintomatici di una vera e propria emergenza sociale.
Vogliamo dare voce alle donne, vogliamo essere il loro megafono e contrastare quella sub-cultura che ci vuole sottomesse, siamo pronte ad accogliere, siamo pronte a fare rete”.
L’associazione “Libere di” si propone di promuovere iniziative culturali, incontri, laboratori e progetti educativi, in particolare nelle scuole, con l’obiettivo di diffondere una visione paritaria delle relazioni e contrastare alla radice le dinamiche che alimentano la violenza di genere.
Tra le priorità: il sostegno concreto al centro antiviolenza già attivo sul territorio e la promozione della nascita di una casa rifugio, oltre alla creazione di spazi di ascolto e confronto rivolti alla cittadinanza.
“Abbiamo scelto di chiamarci Libere di perché la libertà è il fondamento stesso della dignità e del rispetto – dichiara ancora l’avvocata Annalisa Bernardini, presidente dell’associazione – Oggi più che mai è necessario affermare con forza che nessuna donna deve sentirsi sola, né prigioniera della paura o del silenzio.
Libere di è un’esortazione: libere dalla paura, libere di scegliere, libere di essere. Libere di affermare il proprio talento in ogni ambito della vita pubblica e privata”.
Durante la conferenza stampa di “prevenzione precoce” ha parlato Marina Buffetti, già infermiera del pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, tra i protagonisti fin dagli albori del “Codice Rosa” per le vittime di violenza di genere e maltrattamenti, passato alla storia come “Modello Tivoli.
“La nostra parola d’ordine è fare rumore – ha aggiunto Stefania Onori – Non ci vogliamo sostituire alle istituzioni, ma garantire dei percorsi e rinverdire dibattiti su temi di genere sui quali sta cadendo un’ombra col rischio che finiscano nel dimenticatoio”.