VICOVARO – Alunni dell’asilo a lezione in teatro: la protesta delle mamme

Richiesto un incontro al preside e al Commissario prefettizio

Quando iniziano i lavori?

Dove faranno lezione gli alunni?

Sono alcune delle domande che da giorni tormentano le mamme degli alunni della Scuola Materna comunale di Via Giuseppe Mazzini a Vicovaro.

Per saperne di più oggi, mercoledì 10 settembre, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, i genitori degli alunni della sezione B hanno inviato una lettera al Dirigente scolastico Pietro Pascale, al Commissario prefettizio Laura Mattiucci e, per conoscenza, al sub Commissario Gerardo Infantino.

Nella nota le mamme, oltre a richiedere delucidazioni in merito al luogo dello svolgimento dell’attività scolastica per le tre classi di Materna, si dicono preoccupate per l’agibilità dei locali individuati per le lezioni, nonché per l’adeguata fruibilità dei servizi scolastici come ad esempio mensa, servizi igienici e attività ricreativa all’aperto.

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La protesta delle mamme fa seguito all’annunciato inizio dei lavori di riqualificazione energetica e di manutenzione straordinaria della scuola materna situata all’interno del plesso scolastico comunale “Marco Antonio Sabellico”.

Si tratta di un intervento per il quale il Comune di Vicovaro è risultato aggiudicatario di un contributo della Regione Lazio per un importo pari a 350 mila euro nell’ambito dell’Avviso pubblico “Contributi per lavori finalizzati alla manutenzione degli edifici comunali destinati ai servizi di Scuola dell’Infanzia e/o Sezioni Primavera.

“Giovedì scorso – raccontano le mamme al quotidiano on line Tiburno.Tv – hanno iniziato a trovare una soluzione ricavando 3 classi nella sala teatro.

Dopo una riunione con il preside e col presidente del consiglio d’istituto ci è stato comunicato che la didattica si svolgerà nelle aule fino a lunedì 15 settembre, dopodiché i bambini saranno trasferiti nelle sezioni predisposte nell’aula Teatro.

Ci è stato inoltre comunicato che siamo in una situazione emergenziale ed occorrono sacrifici negli spazi e nella didattica”.

“Siamo arrabbiate – concludono le mamme – per le condizioni in cui devono stare bambini di 5 anni all’ultimo anno di scuola, che da tre anni non possono usufruire del giardino esterno anche con la fine dei lavori”.

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