“Raccolgo un’eredità pesante. Io speriamo che me la cavo”.
Il nuovo Procuratore Capo della Repubblica di Tivoli Andrea Calice
Ha affidato al titolo del film diretto da Lina Wertmüller e interpretato da Paolo Villaggio il suo discorso di insediamento Andrea Calice, nuovo Procuratore Capo della Repubblica di Tivoli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Il Collegio presieduto dalla Presidente del Tribunale di Tivoli Laura Di Girolamo
Stamane, venerdì 19 settembre, nell’Aula Penale numero 1 del Palazzo di Giustizia di viale Arnaldi Andrea Calice ha giurato nell’ambito della cerimonia presieduta dalla Presidente del Tribunale Laura Di Girolamo, affiancata dalle Giudici della Sezione Penale Sabina Lencioni e Teresa Antonella Garcea, oltre che dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma Giuseppe Amato e dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Pietro Gaeta.
Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma Giuseppe Amato
Il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Pietro Gaeta
Una cerimonia di insediamento molto partecipata dalle autorità militari, civili e religiose.
Presenti anche il Questore di Roma Roberto Massucci e il sindaco di Tivoli Marco Innocenzi.
Eliana Lelli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli
Saluti istituzionali e auguri di buon lavoro anche da Eliana Lelli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli presente in platea insieme al Presidente dell’Unione Ordini Forensi del Lazio David Bacecci, al Presidente della Camera Penale di Tivoli Fabio Frattini, al Presidente della Camera Civile Simone Ariano, alla Presidente della Camera Minorile di Tivoli Deborah Soria.
Il nuovo Procuratore Andrea Calice e il Procuratore uscente Francesco Menditto
Durante la cerimonia di insediamento Andrea Calice, fortemente emozionato, è stato affiancato dal Procuratore Capo uscente Francesco Menditto, definito suo maestro insieme – tra gli altri – ad Enrico Di Nicola, già Procuratore della Repubblica di Bologna, nonché componente della Commissione ministeriale per la stesura del codice di procedura penale del 1989 nella parte relativa al pubblico ministero.
Il Procuratore di Tivoli Andrea Calice durante la cerimonia di insediamento
Il Plenum del Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal vicepresidente Fabio Pinelli, ha nominato Andrea Calice Procuratore di Tivoli nella seduta del 9 luglio scorso con 5 voti e una sola astensione, battendo la concorrenza di altri super-magistrati che inizialmente si erano candidati come Gianfederica Dito, Margherita Pinto, Achille Bianchi, Eugenio Albamonte, Camillo Falvo, Francesco Minisci e Alessandro Gentile.
Magistrato dal 23 giugno 1993, Andrea Calice è stato per 5 anni sostituto procuratore presso la Pretura di Torino, dal 1999 al 2011 presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino.
Il 10 ottobre 2011 la nomina a sostituto procuratore di Tivoli, un ufficio che attualmente ha una pianta organica costituita – oltre che dal Procuratore – da 11 sostituti e 8 viceprocuratori onorari.
Andrea Calice ha inoltre tenuto la reggenza della Procura di Tivoli quale Procuratore facente funzioni dall’agosto del 2015 al maggio del 2016, ossia nel periodo trascorso tra il trasferimento a Perugia dell’ex Procuratore Capo Luigi De Ficchy e l’arrivo di Francesco Menditto, al fianco del quale ha lavorato come vice per 9 anni.
Un momento del discorso del Procuratore Andrea Calice
Stamane nel discorso di insediamento il nuovo Capo dell’Ufficio indagini ha ringraziato i Procuratori Generali Pietro Gaeta e Giuseppe Amato per le belle parole spese a favore della Procura di Tivoli, porgendo un ringraziamento a tutti i presenti.
“Francesco mi ha aperto la strada a un ringraziamento inconsueto che va fuori il protocollo ordinario – ha esordito il nuovo Procuratore Capo – Il ringraziamento intimo va alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei figli, ai miei affetti più intimi e profondi perché sono la mia ossatura, sono il mio centro.
Ho riflettuto se dire questa frase e mi sono detto perché no? Fa parte del mio essere magistrato e del mio essere oggi Procuratore della Repubblica.
Con Francesco ci rimpalliamo l’Ufficio da circa 9 anni, prima lo passai io a lui, ora lui a me: una situazione unica e meravigliosa, un evento rarissimo. E’ stata un’esperienza meravigliosa e oggi io raccolgo un’eredità pesante.
Un’altra immagine dei Procuratori Andrea Calice e Francesco Menditto
Oggi – ha proseguito Calice rivolto a Menditto – tu mi consegni un gioiello e lo voglio dire e sottolineare, questo Ufficio è un gioiello.
Tu hai diretto, hai coordinato, hai costruito qualcosa di prezioso per l’intera comunità e io sono orgoglioso oggi di diventare la guida e il Procuratore che dovrà dirigere questo Ufficio”.
Quindi un pensiero ai colleghi magistrati e al personale in servizio presso il Palazzo di via Antonio Del Re intitolato a Francesca Morvillo.
“Sono perfettamente consapevole degli impegni che mi aspettano – ha evidenziato Calice – perché dovrò mantenere uno standard qualitativo di alto livello, ma so anche che posso contare su una squadra di altissimo livello.
Una squadra che lavora intensamente anche nelle costanti difficoltà per la scarsità delle risorse e anche a causa di interventi normativi che non ci hanno certo agevolato il lavoro. Io ringrazio per l’impegno costante e la lealtà che ha sempre dimostrato.
Di questa squadra, mi piace ricordarlo, fanno parte tutti coloro che a vario titolo lavorano in Procura. I magistrati in prima battuta, il personale amministrativo, la polizia giudiziaria, i vice procuratori onorari, i volontari, i tirocinanti, tutti coloro che lavorano all’interno della Procura fanno parte della squadra.
Il loro impegno e la loro lealtà ci consente di raggiungere i risultati: dobbiamo lavorare tutti insieme, continueremo a farlo in questo modo perché è il modus operandi della Procura di Tivoli”.
“E’ vero, è un’eredità pesante – ha proseguito il discorso il Procuratore Andrea Calice – però parto avvantaggiato perché sono qui da circa 14 anni, quindi conosco l’Ufficio, conosco le forze dell’ordine e la polizia giudiziaria, il cui rapporto leale e continuo con l’Autorità giudiziaria – che è stato arricchito nel corso degli anni – sono delle conferme costanti e ci consentono di raggiungere risultati che vengono riconosciuti non solo a livello nazionale ma anche internazionale”.
“Conosco il Foro – è il pensiero rivolto ai penalisti – avvocati e avvocate, professionisti preparati e motivati: abbiamo portato avanti dei progetti innovativi sempre avendo davanti il principio della tutela dei diritti di tutti, sia dell’indagato-imputato che della persona offesa. Progetti che hanno avuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.
Aggiungo anche, ben vengano i momenti di confronto perché fanno parte della civiltà giuridica, sono il cuore della civiltà giuridica: se togliamo il confronto, viene meno un momento di crescita per tutti quanti. Io so che continueremo a lavorare come abbiamo fatto fino adesso”.
“Conosco il Tribunale – ha detto ancora il Procuratore Calice rivolto alla Presidente Di Girolamo – e conosco le difficoltà che attraversa a causa di una miope gestione non da parte della Presidenza ma da parte di chi a livello centrale doveva prestare la dovuta attenzione al Tribunale di Tivoli, alle risorse scarsissime che purtroppo da anni continuano ad ostacolare il lavoro dei giudici.
Quindi sulla battaglia per ottenere il giusto adeguamento delle risorse la Procura sarà sempre al fianco del Tribunale.
Conosco in questa difficoltà la dedizione e il sacrificio oltre che la professionalità di tutti i giudici, i colleghi e le colleghe del Tribunale”.
Infine un pensiero ai suoi maestri.
“Francesco (Menditto, ndr) – ha detto il Procuratore Calice – ha ricordato una parte importante della mia storia di magistrato, perché la storia di un magistrato è ispirata dalle persone incontrate.
Enrico Di Nicola è il mio maestro, è uno straordinario magistrato, un pezzo importante della nostra storia di cittadini e di rappresentanti delle istituzioni.
Francesco ha ricordato Marcello Maddalena, Giancarlo Caselli, io voglio aggiungere altre due persone Anna Maria Loreto, con cui ho lavorato lungamente a Torino, una Procuratrice donna, un magistrato straordinario.
E poi Francesco Menditto. Io – ha detto Calice al Procuratore uscente – ho avuto il privilegio e l’onore di esserti al fianco e di lavorare con te: tu sei uno dei miei maestri, quindi io ti sono grato per quello che mi hai insegnato. E’ stata un’esperienza magnifica quella di lavorare nel tuo ufficio, hai portato armonia, serenità e voglia di lavorare. Questo soltanto un grande magistrato può farlo”, ha concluso Calice abbracciando Menditto.
Un augurio a sé stesso.
“Io, speriamo che me la cavo”.