PALOMBARA SABINA – “Oleoturismo”, degustazioni e pranzo a base di prodotti Slow Food

Una domenica trascorsa tra ulivi, sole autunnale e sapori del territorio

Ieri, domenica 23 novembre, a Palombara Sabina, nel cuore della Sabina Romana, si è svolto il primo evento di oleoturismo promosso dall’Associazione Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene, per la Campagna “Tutta farina del nostro sacco” di Slow Italia e Slow Grains, in collaborazione con l’Azienda Agricola Silvi Sabina Sapori.

Una soleggiata domenica autunnale ha fatto da cornice a un’iniziativa interamente dedicata alla scoperta e alla valorizzazione dell’olio extravergine d’oliva della Sabina e della biodiversità cerealicola: un’occasione pensata per promuovere la bellezza del paesaggio olivicolo sabino, la cultura millenaria legata all’olio, i prodotti locali di qualità e le tradizioni che da sempre caratterizzano la Sabina.

Oltre trenta partecipanti hanno vissuto un’esperienza immersiva tra gli ulivi sabini con degustazioni, fritture preparate al momento e un pranzo a base di prodotti Slow Food, tra cui pasta e pane realizzati con grani antichi coltivati a Palombara Sabina.

Fondamentale la collaborazione con altre realtà del territorio e con l’Associazione Sabina Flavour, che – rappresentata dal presidente e Capo Panel Gianfranco De Felici – ha guidato i presenti in una degustazione di tre oli extravergine d’oliva della nuova campagna olearia 2025, offrendo un momento di approfondimento sensoriale e culturale dedicato all’identità dell’olio sabino.

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Pane, olio e pasta sono stati dunque il cuore della giornata: tre prodotti simbolo della tradizione rurale. Questo primo appuntamento rappresenta infatti l’avvio di un percorso condiviso per promuovere l’oleoturismo in Sabina e far conoscere, in modo autentico e partecipato, la ricchezza del suo patrimonio.

Pietro Silvi, titolare di Silvi Sabina Sapori, ha ospitato l’evento con orgoglio ed entusiasmo.

“È stato un grande piacere aprire le porte della nostra azienda agricola e condividere il legame profondo con gli ulivi, la cura del territorio e la volontà di preservarne l’autenticità. Inoltre – continua Silvi – credo fortemente nella collaborazione tra le realtà locali, perché solo facendo rete possiamo valorizzare davvero la Sabina e i suoi prodotti. Il cibo, infatti, è cultura: racconta chi siamo.

Spero che i presenti siano tornati a casa con un’esperienza autentica, fatta di sapori e conoscenze.

Poi – aggiunge – nei nostri uliveti produciamo anche oli monocultivar, rispettando la biodiversità: Leccino, Carboncella, Frantoio e Salviana definiscono l’identità e il profilo aromatico dell’Olio Sabina DOP”.

Il presidente dell’associazione Sabina Flavour, Gianfranco de Felici, ha poi commentato: “Accompagnare i partecipanti in una degustazione di tre oli monocultivar è stato un modo per raccontare sia la storia del territorio sia quella della nostra associazione.

Offriamo infatti sostegno ai produttori: assaggiamo i loro campioni, li valutiamo dal punto di vista organolettico e li certifichiamo, con un panel – il primo della Sabina – riconosciuto dal Ministero. Iniziative come questa permettono di vivere un’esperienza sensoriale completa, contribuendo a comprendere la qualità, il valore e il lavoro che si nascondono dietro ogni goccia di Olio Sabina DOP”.

In cucina, invece, i Cuochi dell’Alleanza, Gabriella Cinelli e Stefano Salvemme, la brigata di cucina e sala con Stefano Paolone, Gildo Laterza, Lorena Primiterra, Roberto Siano e Massimiliano Morfei.

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“La nostra collaborazione con l’Azienda agricola Silvi Sabina Sapori – spiega Gabriella Cinelli, archeocuoca dell’Alleanza Slow Foodè preziosa. Quest’azienda produce infatti anche olio monocultivar Salviana, che è un presidio degli ulivi secolari.

Con Pietro poi ho realizzato per la prima volta le olive “alla maniera di Catone”, che sono le olive con semi di finocchio e miele millefiori”.

 

 

 

 

 

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