– Scusami! Scusaβ¦
Generoso richiamΓ² quel ragazzo; non si ricordava il suo nome.
– Rosa, lβhai vista?
– No, mi dispiace.
Nel Borgo, a Piazza Roma, allβingresso del Giardino del Castello, Rosa lo aspettava. SollevΓ² la testa e la sua mano rimase sul petto, sotto il collo. Guardava il terreno prima che lui arrivasse. Lo aveva chiamato subito dopo che il ragazzo aveva chiesto di lei al figurante/cameriere/assistente; come se lo avesse sentito.
– Non trovo il mio ciondolo.
Passeggiavano, i ragazzi, per i vicoli antichi.
– Γ vero che sono deliziosi.
– SΓ¬. Lo dicono in tanti β rispose Rosa β e lo dico anchβio.
– Tranquilla, lo ritroviamo per forza. Anche perchΓ© potrei dar di matto. Detesto i fallimenti. E mi sono messo in testa di ritrovarti il ciondolo.
Sempre piΓΉ vicino, il suono di accordi e canti.
– Per questo fai la faccia cattiva quando parli del tuo divorzio, perchΓ© detesti i fallimenti?
Generoso la guardΓ², esitando impercettibilmente nel suo incedere. La chitarra sempre meno lontana iniziΓ² il giro de βLa Canzone del Soleβ. βEddaiβ, pensΓ² Generoso. βTi pareva! Io suono solo questaβ. E pensΓ² che era ora di suonare anche qualcosβaltro.
– SΓ¬. Anche. Soprattutto, direi. Non sopporto di aver iniziato qualcosa che poi non ha funzionato. Scusa, se ti sei accorta di non averlo nel Saloneβ¦ Il ciondolo, dicoβ¦
– LΓ¬ non cβΓ¨. Ho rifatto il tragitto di oggi. Niente.
– Allora lo rifacciamo di nuovo.
– Andiamo lΓ¬, in quella cantina!
LΓ¬ cβera la festa. Una signora moderna e serena aveva fatto i dolci fatti in casa da inzuppare nel vino e li invitΓ² cordialmente. Il cugino della signora era Giacomo, il padrone di casa.
– Maβ¦ Rosa?β¦
– Dice a me?
Giacomo la riconobbe e senza indugio. Il punto di domanda fu di educazione, non di dubbio. Parlò alla ragazza di suo padre, della sua malinconia poetica e della tendenza a raccontar le barzellette. Erano tanto amici. Cioè, erano amici nel solo modo in cui si può esserlo: tanto.
Rosa uscì dal bagno e corse da Generoso che succhiava, nascondendosi, lo zucchero da una ciambella.
– Era qui!
Rosa si indicΓ² il seno. Generoso fu distratto dal seno ma la ragazza poi gli spiegΓ² che la catenina si era staccata ed era caduta, col ciondolo, nella maglietta, tra i seni. Generoso, che rideva poco, rise; dβimprovviso e di cuore.
Serena Calabrese Β© RIPRODUZIONE RISERVATA
– PerchΓ© fai il fotografo di matrimoni? β chiese Rosa passeggiando con il suo amico, vicino ai boschi.
– Per molti Γ¨ un ripiego. A me piace. Γ unβoccasione per fare in un giorno una gran quantitΓ di ritratti a gente che, nel tentativo di sembrare qualcunβaltro, mostra quello che Γ¨.
– FF sta per Fausto Fratini, sono le iniziali di mio padre. Non aveva gran considerazione di me ma il ciondolo Γ¨ un suo regalo.
Generoso ebbe un istinto simile alla risata di poco prima, improvviso e di cuore. PoggiΓ² la mano tra le scapole di Rosa, la lasciΓ² scivolare lungo la schiena e raggiunse Rosa per abbracciarla.
– Occhio, Pungitopo: il tuo nome dice che puoi pungermi.
– Rovini sempre tutto.
La mano venne ritratta e da essa il desiderio di Generoso volΓ² come un passero. Fu in quel momento che un capriolo passΓ² veloce per entrare nel bosco. Lβanimale, sparito da quei monti, lasciΓ² ai due ragazzi un genuino stupore. E Rosa disse:
– So perchΓ© Irene ha lasciato Filippo.
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