“Non ci credo ancora. È stata una emozione indescrivibile”. Elsa Morra ha 35 anni, passeggia per Roma e stringe la mano del suo Paolo, il bimbo che questa mattina, nel corso dell’udienza generale del mercoledì (20 ottobre ndr), si è avvicinato a Papa Francesco. “Sono stati pochi attimi – racconta alla Dire – in un soffio l’ho visto seduto accanto al Pontefice”. Paolo, affetto da autismo ed epilessia, da tempo chiedeva ai genitori di conoscere il Santo Padre e alla domanda se è felice risponde con un sonoro sì mentre stringe tra le mani il rosario da polso e indossa la papalina che il Pontefice gli ha regalato.
LA PROMESSA E IL ROSARIO
“Gli avevo promesso – riporta un articolo di Dire – che lo avrei portato ma ammetto che non sapevo quando sarebbe successo”, continua Elsa che a San Ferdinando di Puglia ha lasciato altre due figlie di 3 anni e mezzo e 18 mesi. “Siamo a Roma perché Paolo doveva fare degli esami all’ospedale Bambino Gesù e stamattina, quando abbiamo lasciato l’albergo che si trova a 500 metri da piazza San Pietro, abbiamo visto una fila lunghissima. Abbiamo chiesto di partecipare all’udienza ma ci hanno spiegato che senza prenotazione non era possibile. Mi sono detta che dovevo provarci e così, alla fine siamo riusciti a raggiungere l’aula Paolo VI”, riferisce Elsa.
LE PAROLE DI FRANCESCO
“Ci hanno fatto accomodare in prima fila”, aggiunge la mamma, “Accanto a noi c’era Carmela, responsabile dell’Unitalsi romana che al mio ennesimo richiamo a Paolo a stare fermo e seduto mi ha detto di lasciarlo libero. E così ho fatto. Poco dopo l’ho visto allontanarsi, volevo acciuffarlo ma una guardia svizzera mi ha detto di stare tranquilla e lasciarlo fare. Così ha raggiunto il Papa”. Al termine dell’udienza, Bergoglio ha avvicinato la famiglia di Paolo e alla madre ha rivolto un invito. “Mi ha detto che per Paolo l’impossibile non deve esistere, deve esistere solo il possibile e che devo fare il possibile come ho fatto finora”, continua in lacrime Elsa che tra due settimane tornerà a Roma per il ricovero di Paolo.