GUARDA TUTTE LE FOTO: Anche se distanti migliaia di chilometri, come succede in altre città d’Italia, anche Tivoli è scesa in piazza per dire “basta” alle bombe su Gaza. Ieri sera sono scese in strada un centinaio di persone, punto di ritrovo piazza Rivarola. Un evento nato in maniera spontanea su Facebook dall’idea di un gruppo di cittadini, a cui hanno preso parte anche alcuni politici locali e il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti. Presenti anche molti bambini.
I volontari dell’Associazione Umatlantide, gridano insieme “Basta al massacro. Dobbiamo fare tutti qualcosa, nel nostro piccolo, non possiamo rimanere fermi.” Nicolas, che segue la vicenda mediorientale da diverso tempo, dice: “Facciamo vedere che i tiburtini non hanno le mani davanti agli occhi. “Lo sbaglio è che si tacciono i nomi dei morti, vengono nascosti. Dobbiamo dire no al silenzio. Le manifestazioni sono simboliche ma, nonostante non sia un atto pratico eclatante, è un modo di ravvicinare tutti gli umani in questa tragica vicenda”, dice Daniele, segretario dei giovani democratici. Presente anche alcuni esponenti dell’Anpi (associazione nazionale partigiani): “Dobbiamo lavorare per la pace”.
Dopo circa quaranta minuti la manifestazione, munita di palloncini rossi, verdi, bianchi e neri e di candele accese, si è incamminata verso piazza Garibaldi con uno striscione in bella vista: “Palestina Libera, basta sangue”. Arrivati a destinazione si sono seduti tutti a terra, osservando delle forti immagini proiettate davanti al Convitto ed ascoltando la storia di un giornalista che è stato recentemente a Palestina.
Tanti i giovanissimi che hanno deciso di manifestare ieri sera. Così come i ventenni Andrea Mangano e Daniele Pomponi che dicono: “Dovremmo essere di più ed avere solidarietà per il popolo palestinese. Il popolo ebraico è forte e si sta approfittando di questa situazione. Dobbiamo muoverci tutti all’unisono. Questa manifestazione ha un significato troppo profondo per essere ignorata.” La 24enne Giada Bono, invece, è particolarmente interessata a questa questione: ” Credo che qui a Tivoli, anche se lontani, possiamo riuscire a smuovere qualcosa”.
Nonostante la distanza da Gaza, i tiburtini si sono fatti sentire. Hanno deciso di fare qualcosa per un popolo lontano che non ne può più di questo assurdo massacro, dove anche i bambini stanno venendo brutalmente uccisi dai terroristi. Tivoli, ha deciso di sbloccare questo silenzio per non essere una città omertosa dinanzi tale situazione.
Martina Quaresima