Il risultato gli è stato comunicato poco fa. E’ negativo il tampone di Paolo Coccia, il 70enne marito di Silvana Salucci di Setteville spirata ieri sera, mercoledì primo aprile, al policlinico di Tor Vergata.
Viceversa è risultata positiva al Coronavirus asintomatica la sorella della vittima, la 93enne disabile non deambulante, persona bisognosa di un’assistenza.
Per questo Coccia, ex radiologo della Asl Roma 5, ex consigliere e assessore comunale a Guidonia Montecelio, lancia un appello pubblico per uscire da un situazione ingarbugliata.
“Io e mia cognata siamo in quarantena a casa – spiega – Nessuno può entrare e noi non possiamo uscire, ma lei non si muove e ha bisogno di un’assistenza che io personalmente non posso garantirle senza correre il rischio di essere contagiato. Serve una struttura per ricoverarla per pochi giorni in attesa del secondo tampone fino a quando non risulta negativa. Oppure un infermiere che due volte al giorno con le dovute precauzioni la accudisca nei suoi bisogni”.
Silvana Salucci aveva accusato i primi sintomi domenica 15 marzo e una settimana più tardi si era aggravata, per questo domenica 22 era stata trasportata all’ospedale di Tivoli e martedì 24 trasferita a Tor Vergata: una settimana tra la vita e la morte, fino a ieri sera alle 19 quando il suo cuore non ha retto più.
“L’Unità di Crisi della Asl – spiega ancora Coccia – mi ha detto che devo stare in quarantena altri 15 giorni perché potrei essermi infettato con mia cognata.
Non so come fare. Mia figlia abita a Roma e ha due bambini piccoli, mio genero elettrofisiologo del Fatebenefratelli si è messo in quarantena prendendo in affitto una stanza vicino la loro casa. E’ una situazione assurda perché ora devo anche organizzare il funerale e la sepoltura di mia moglie con le pompe funebri e portarle i vestiti in ospedale ma non mi posso muovere.
Qualcuno è disposto ad aiutarmi?”.

GUIDONIA – Covid-19, anche la sorella della deceduta è positiva
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